Grafologia teorica e pratica

Cos’è la grafologia e il mio punto di vista

Benvenuti! Benvenuti a tutti! :)
In questo primo articolo ufficiale: vorrei introdurvi alla grafologia come disciplina e come concetto globale in modo semplice e frizzantino.

Ma cos’è la grafologia?
Ah la grafologia. È una disciplina affascinante quanto sconosciuta. Il suo scopo è “semplicemente” determinare la personalità di un qualsiasi scrivente attraverso lo studio della sua scrittura, ovviamente localizzata nel periodo storico in cui viene redatta. Ma quindi? Se si effettua uno studio di una nostra grafia di dieci anni fa è possibile solo vedere quel momento storico?
Ebbene sì. La nostra grafia è plastica e suscettibile a moltissimi fattori diversi, sia interni che esterni, esattamente come la nostra personalità e carattere (sono due parole molto diverse….le spiegherò più avanti) ma soprattutto in base anche a come è conformato il cervello.

La nostra grafia è uno specchio assolutamente fedele riguardo il come siamo fatti a livello di personalità e carattere (per chi sa farlo veramente). Mettiamola così: il grafologo è come il fotografo della personalità, ti guarda, raccoglie le informazioni e poi ti dice che cosa ha visto.

Non importa la scuola di pensiero: se sottoponeste la stessa grafia (in originale e possibilmente con una penna scorrevole come una banalissima bic) a tre o quattro grafologi [uno francese (scuola di J.Crépieux-Jamin) uno tedesco (scuola di L. Klages) e due italiani (scuola di Moretti e scuola di Marchesan)] determinerebbero tutti lo stesso tipo di personalità anche senza minimamente conoscere lo scrivente, considerando inoltre il fatto che i quattro non potrebbero parlarsi. Questo significa che a prescindere dalla scuola di pensiero e la metodologia, la personalità mostra sempre le stesse peculiarità: in questo modo la grafologia si può dire oggettiva. Vi assicuro che porterò argomentazioni più dettagliate e profonde nei prossimi articoli, per ora rimaniamo sul pezzo e parliamo di cosa sia questa disciplina.

Una cosa importante che ritengo spiegare è come la grafologia sia anche soggettiva.
Siamo tutte persone diverse e tutti guidiamo un auto. Il metodo è lo stesso per tutti, ma ogni guidatore esprime una guida diversa: basta guardarli. Uno è grintoso, uno prudente, l’altro disinteressato, altri molto attenti...e così via.
Lo stesso per la grafologia. Ogni grafologo ha la sua...fissa? No, non la chiamerei fissa, ma forse sarebbe meglio chiamarla predisposizione a determinati dettagli o complesso di segni.

Se io dovessi usare una parola per definirla userei: profondità.
Ogni grafologo (come qualsiasi professionista) ha il proprio modo individuale di percepire e addentrarsi nella propria professione/disciplina. La profondità è una mia caratteristica che tendo ad associare alla grafologia perché è così che mi sento di vederla e spiegarla. Ma quindi? Significa che ogni grafologo è diverso nonostante magari provenga dalla stessa scuola di pensiero? Io dico di sì. Ovviamente ci tengo a sottolineare che la grafologia come disciplina, ha un metodo standard uguale per tutti e ha lo scopo di interpretare la scrittura; il profilo di personalità quindi è l’obiettivo principale del grafologo che, a seconda delle esigenze o comunque delle richieste dell’assistito, potrà focalizzarsi in un determinato ambito o in un altro. Diciamocelo: parlare di una persona significa certamente fare un lavoro enorme, complesso e sfaccettato. Per quanto mi riguarda cerco sempre di lavorare a step quando determino un profilo. Una persona è una persona, e io mi ritengo di aver bisogno di un tempo per avvicinarmi a lei e quindi opto sempre l’opzione di andare per gradi, avvicinandomi alla persona in modo rispettoso. Anche io posso fare errori nonostante abbia un diploma triennale alle spalle: e piuttosto di fare cose errate, preferisco muovermi insieme all’assistito così da evitare spiacevoli imprevisti (già avvenuti in passato).

Quando parlo di grafologia (a chiunque mi capiti di entrare in argomento) le reazioni al riguardo sono essenzialmente due (una esclude categoricamente l’altra): o la persona si ritira e cambia argomento (addirittura andandosene) oppure esprime uno stupore e una curiosità quasi infantile (non è un giudizio, anzi! Sono proprio sorpresi e vogliono saperne di più come farebbe un qualsiasi bambino davanti alla possibilità di scoprire cose nuove ed emozionanti).

Mi dispiace molto mettere a disagio le persone che temono di mostrarsi: dopotutto non leggo la mente, e non è certo mia intenzione creare un disturbo, anzi! A me piace tantissimo coinvolgere tutti con il mio entusiasmo al riguardo: ma alla fine siamo tutti diversi, e non sempre quello che piace a me può essere necessariamente condiviso da tutti, e questo lo accetto serenamente.

Fare un’analisi implica tempo, dedizione e pazienza (quest’ultima mi risulta un po’ carente, ma ci sto lavorando, tranquilli :) ) si possono fare un minimo di tre sedute e un massimo di sette (eh sì: devo raccogliere dei dati da analizzare, il grafologo non ha la sfera di cristallo) per poi elaborare il profilo e quindi dare un rimando all’assistito. Alle volte il rimando stesso dura più di una seduta. Le persone non sono PC dentro cui caricare dei dati e il gioco è fatto. Alle volte serve tempo per spiegare i risultati del profilo: e addirittura potrebbe succedere che alcuni non accettino determinate parti di sé. Questo il grafologo deve saperlo: non tutti sono pronti all’introspezione, soprattutto in contatto con un’estranea quale io (dopotutto) sono.

Le persone sono tutte diverse, uniche ed irripetibili: un grafologo deve avere il massimo rispetto e accompagnare o addirittura accettare di fermarsi se la persona non è in grado di affrontare determinati argomenti. Non è semplice questa cosa: questo ultimo passaggio è il più complesso di tutti ed è molto facile sbagliare. Io sono una persona e per quanto abbia studiato e mi sia fatta la mia esperienza, non finirò mai di imparare: ma mi ritengo pronta. Non ho alcuna certezza che non commetterò di nuovo errori, o addirittura gli stessi, ma so per certo che quando sarà il momento, sarò in grado di riflettere, mettermi in discussione e imparare evolvendomi di volta in volta.
Inoltre è molto importante capire bene che cosa l’assistito desidera veramente da me come grafologa: perché alla volte nemmeno lei/lui si rende veramente conto di quali tasti potrebbero essere toccati, per questo è molto importante avere una comunicazione chiara e semplice nel definire gli obbiettivi di un profilo di personalità: perciò mi raccomando, se avete domande, dubbi o perplessità non esitate a chiedere, la comunicazione ritengo sia più che fondamentale.

Ma cosa può fare la grafologia? Quali sono le potenzialità di questa disciplina? È una scienza oppure è basata su suggestione e cartomanzie da salotto?
Cavoli, queste sì che sono domande. Purtroppo l’articolo è quasi concluso, quindi assicuro che sviscererò l’argomento in futuro con articoli appositi. Rimanete online ed ogni settimana avrò modo non solo di accontentare la vostra curiosità, ma soprattutto di coinvolgervi un po’ alla volta mostrando trucchi e interessantissimi concetti grafologici che, prometto, vi terranno incollati allo schermo fino alla fine dell’articolo.

Ma ora facciamo un attimo un veloce summary:
  1. la grafologia è una disciplina che si occupa di determinare la personalità a partire dalla scrittura: il grafologo è una specie di fotografo della personalità.
  2. Esistono scuole di pensiero diverse, ma tutte hanno la facoltà di convergere allo stesso tipo di profilo nell’effettuare uno studio di personalità attraverso una stessa grafia: la grafologia è oggettiva in questo.
  3. Ogni grafologo esprime il profilo a modo suo, mettendo in evidenza dettagli diversi a dispetto di altri, ma comunque mantenendo un profilo generale oggettivo.
  4. Mi piace la grafologia perché la ritengo profonda come lo sono io.
  5. Effettuare un analisi richiede tempo e pazienza: ogni persona è un universo a sé.
  6. Ritengo di poter fare ancora errori. Non sono perfetta.
  7. Reazioni tipo: estrema curiosità o estremo disagio.
  8. Ogni persona è un universo.
Grazie di cuore per la vostra attenzione! Attendo i vostri commenti e ci rivediamo la prossima settimana con due nuovi articoli :)
Iro Järvinen
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