Grafologia teorica e pratica

Il cortocircuito emotivo di sentirsi piccoli - #Insignificante #ComplessoDiInferiorità #SentirsiPiccoli #Spavalderia

I Pennini possono essere inchiostrati oppure no: in ogni caso lasceranno un segno.
Purtroppo alle volte c’è un pensiero che ci manda in cortocircuito, e riguarda proprio ognuno di noi.
Per dare un primo approccio al concetto che voglio esporre, mi viene in mente che quando attraverso la strada e si ferma per me una utilitaria, principalmente lo trovo normale e scontato, banale. Provate a lanciarvi sulle strisce quando vedete in arrivo un autoarticolato con la motrice alta 2 o 3 metri, scommetto che vi viene meno coraggio di compiere quell’azzardato passo.
Eppure sia dentro l’utilitaria che nel trattore stradale ci sono persone mediamente dello stesso peso.
Ma perché tutto questo?
È sempre una questione di apparenza: l’autoarticolato per definizione ha una potenza di frenata anche più performante dell’utilitaria, proprio in virtù del suo peculiare peso, ma è un ragionamento che si fa...diciamo nelle aree razionali del nostro cervello, le quali si attivano molto più lentamente rispetto all’immediato riflesso di autoconservazione dato dal prontissimo cervello rettiliano.
Quindi? eh...e quindi questo si va ad attivare anche nelle situazioni di contesto di relazioni umane.
( Se ne avrete il piacere ho approfondito la questione su come aggirare i vari cervelli nel mio precedente articolo: Cervello, Abitudini e una grafologa curiosa - https://www.lagrafologia.eu/site/dettaglio.php?id_noticia=33 )
 
Il tronco cerebrale alla base della nostra struttura cerebrale è una parte di noi estremamente potente, ma che può anche risultare facilmente aggirabile, è in questo “ ambiente ”di pensiero che vengono attivate la stragrande maggioranza delle truffe...provate a pensarci.
Il phishing si basa principalmente su questo meccanismo. In modo indiretto, anche io ho subito il furto di alcuni dati preziosi tramite l’uso di un portale fasullo che simulava in modo sostanziale il portale originale di cui mi servivo tipicamente.
Il modo per farti raggiungere quei portali fasulli? Premi, promozioni, regali, … e una quantità industriale di “ cose sfavillanti ” che possono essere ottenute senza fatica.
Eh sì...la fatica scansata è uno dei primi motivi per cui ci lasciamo raggirare.
Quando una cosa è tanto tanto bella e facile da raggiungere, per assurdo risulta più appetibile di una cosa più reale, ma che ha “ il difetto ” di doverla ottenere faticando.
Il mondo per natura è una struttura basata sul dare e avere. Chi da troppo in troppo poco tempo...è fondamentalmente un truffatore ( ci sono certamente anche i casi in cui si tratta semplicemente di una persona troppo generosa...ma risultano statisticamente più rari dei truffatori ). Per questo è fondamentale attivare tutta una serie di sistemi di sicurezza che nel quotidiano fanno la differenza. Purtroppo però è difficile! Davvero difficile! E non vi biasimo affatto se riscontrate difficoltà nell’attivare necessariamente delle modalità di difesa apparentemente costose ( a livello soprattutto mentale ) e che non danno frutti nel breve termine.
Purtroppo per ottenere dei risultati concreti è fondamentale essere sempre proiettati nel lungo termine, altrimenti si prosegue a fare azioni di emergenza vivendo sempre in un perenne stato problematico.
Ma proseguiamo.
 
Sappiate che questa “ cosa ” delle apparenze non viene sfruttata solo dai truffatori in modo volontario, ma c’è chi lo ritiene uno stile di vita consapevole...o quasi.
Ma cosa spingerebbe una persona a comportarsi come il rospo che deve gonfiarsi per assomigliare alla vacca? Anni fa ritenevo questi individui solo dei personaggi a cui non dare peso se non da disprezzare per la loro arroganza e supponenza. Ma loro rimanevano là, e proseguivano per la loro strada e così, ho dedicato loro un po’ delle miei riflessioni e ho provato a guardare un po’ oltre.
Mi raccomando considerate sempre che esistono davvero persone ( passatemi il termine ) grandi, nel senso che è nella loro natura fare azioni appariscenti quanto coraggiose, basate sul buonsenso e sulle proprie risorse, ma è risaputo che alle volte anche se non hanno risorse, le persone arrivano a svendersi in tutte le maniere per apparire con qualità e caratteristiche che tentano in tutti i modi di emulare questi “ grandi personaggi ” di cui la storia è piena.
 
Perché? Perché non “ ammettere ” pacificamente le proprie possibilità apparentemente limitate? 
Dipende dal contesto in cui la persona si è sviluppata e dalle reazioni istintive che nel primo immediato le ha caratterizzate e che poi sono state consolidate come abitudini in quanto non sono riuscite a sviluppare tecniche alternative più convenienti nel lungo termine.
 
Ovviamente quando si è bambini non è materialmente possibile avere comportamenti ragionati in maniera razionale: i bambini non sono piccoli adulti, i bambini sono bambini, ed è da lì che si sviluppa una persona.
Il fatto poi di “ mostrarci grandi ” è una azione che compiamo tutti i giorni senza distinzione di alcun genere. Il problema di questo atteggiamento nasce nel momento in cui lo si attiva troppo spesso e in maniera troppo gonfiata.
In genere se si arriva a simili azioni significa che si è anche attratti dall’uso di questa strategia in quanto ci da...diciamo la certezza di avere visibilità, ma è una visibilità “ fredda ”, una visibilità che nasce e muore con la nostra ombra di aquila.
Addirittura la persona che si atteggia in maniera così spavalda, rischia di crearsi un sistema sociale dove le persone lo cercano per la sua immagine spavalda e non per l’effettivo modo di essere, che poi tanto “ piccolo ” non è, e questo crea un circolo vizioso che non solo si autoalimenta, ma che porta la persona a dover mostrarsi sempre più gonfia fino a portarla al cedimento, con la terribile conseguenza di perdere tutto ( tutto...tutto cosa? Sicuramente tutto il palco ) e rimanere solo.
 
La verità è che chi ricorre alla spavalderia incosciente ( compimento di azioni appariscenti e \ o ricorso all’esprimersi di possedere fantomatiche capacità speciali ) lo fa ingenuamente e quello che realmente vuole mostrare è un distorto desiderio di attenzioni. Tutto perché pensano che se sei “ piccolo ” sei insignificante. Ma cosa significa insignificante? Che nonostante la tua presenza, non si scaturirà alcuna reazione significativa nei tuoi confronti.
Ritengo che questo tipo di cortocircuito emotivo, derivi da una associazione assolutamente libera ( quindi esente dall’effettiva correlazione di un evento causa effetto ), dettata dal fatto che, quando si era piccoli, non si siano ricevute le doverose attenzioni che un bambino merita. Essendo il bambino piccolo ( e quindi incapace di utilizzare la neocorteccia come un adulto, in quanto non ancora sviluppata completamente ), si sente responsabile di tali eventi e porta su di sé la colpa di non possedere le caratteristiche per poter essere notato e quindi accudito. Quando invece il problema di fondo è tutto un altro e cioè dei genitori impegnati e inconsapevoli del loro impatto sulla creatura o semplicemente irresponsabili. Il bambino cerca come può di rimediare al suo bisogno ( assolutamente normale e anzi, fondamentale e caratterizzante ) cercando di costruirsi un mondo che lo sostenga. Magari all’inizio potrà essere relegato a gesti dettati da semplice ingenuità, ma che se non viene sopperito da reali attenzioni affettive, portano il ragazzo a crescere in una modalità sofferente e dolorosa la propria vita.
 
Le persone possono essere spavalde basandosi su risorse reali: io ho i soldi e quindi ti dimostro di averli sfoggiando un’auto costosa, oppure facendo leva su risorse non reali: non ho i soldi, ma ti dimostro che valgo molto facendo debiti di nascosto e sfoggiando prodotti di lusso di vario genere.
In entrambi i casi i due vogliono attenzioni cercando di far credere ai propri riflettori che siano le altre persone ad aver bisogno di loro e non il contrario, in quanto questo li fa sentire importanti, ma allo stesso tempo impotenti frustrati e addirittura, giorno dopo giorno, divenendo sempre più schiavi del loro status.
 
Essere davvero “ grandi ” è l’equivalente di guidare un tir che si muove per strada rispettando i limiti, con tutti i mezzi di sicurezza del caso e la sua aspirazione è sfruttare la propria “ grandezza ” per fare ciò che gli viene meglio: trasportare materiali lungo le vene stradali.
Essere “ falsamente grandi ” è l’equivalente di un tir completamente vuoto ( ma apparentemente carico ) che non ha i freni adatti e qualsiasi attrezzatura di sicurezza che lo porta a creare danni di qualsivoglia natura che danneggiano non solo l’autista, ma anche le persone attorno a lui.
 
La cosa che più mi sorprende è che quando qualcuno capisce questo teatro e lo smonta ribaltando tutto con il semplice sguardo non solo dà una motivazione ancora più forte alla persona spavalda di continuare, ma addirittura gli dà la voglia di peggiorare ancora, perché chi smonta queste persone senza che loro gliene diano il permesso ( cosa che avviene dopo un lunghissimo periodo di raccolta di fiducia e di costruzione di un ambiente protetto ) risulta solo un peggiorativo.
Ovviamente non sto consigliando di lasciar fare a queste persone ciò che preferiscono a rischio di creare danni irreparabili, ma consiglio di difendervi secondo il buonsenso e di vedere oltre la scorza, cercando di non sentirvi sminuiti da loro.
 
Se vi sentirete sminuiti e addirittura provate un desiderio di vendetta...significa che avete un concetto importante su cui riflettere ( o anche più di uno ).
 
Come questo della spavalderia, ci sono altri cortocircuiti emotivi che derivano sempre da associazioni libere e non correlate da una causa effetto effettiva, e che provocano danni davvero irreparabili.
Gli estremi, tutti gli estremi, sono sempre deleteri e portatori di danno all’interno della persona e delle relazioni che intesse ogni giorno.
L’unica cosa che per oggi voglio sottolineare ( e poi lo prometto, la smetto ) è che andare oltre alle apparenze è un lavoro lungo e faticoso, ma che vi permetterà di vedere le persone per ciò che sono e non per la grandezza che vogliono ostentare.
Ogni cortocircuito emotivo va trattato da uno specialista, e quello che voglio fare nel mio lavoro di ogni giorno, è rendere consapevoli le persone dell’esistenza di queste cose, sperando così di poter permettere a chi ne soffre di fermarsi prima di arrivare a conseguenze sempre più dannose per se stesse e di chi le circonda.
 
Non sono una terapista, e non voglio calarmi in un ruolo che non mi appartiene, ma posso raccontare la mia esperienza e permettere alle persone di farne tesoro affinché tutti ne possano giovare. Magari il mio apporto sarà piccolo, ma piccolo non vuol insignificante. Mai.
 
Piccolo vuol dire che per la scala di riferimento ha delle dimensioni contenute, ma cambiando la scala il concetto cambia. Non c’è niente di abbastanza grande da sopperire al nostro infinito desiderio di attenzioni, e non esiste gesto troppo piccolo che non possa agire con intensità sulle persone che vorremmo influenzare.
 
Anzi, forse proprio perché è piccolo e non si nota che diventa efficace ed efficiente.
 
È nel piccolo la soluzione: più è piccolo e più è facile da compiere, soprattutto tante volte. Più è grande il gesto e più energie ruba lasciandoci senza forze. Essere spavaldi costa tantissime energie, al punto di mandarci in minus. Prima di arrivare ad andare in rosso di energie e risorse, rendetevi conto che forse c’è un problema.
Sia che siate le pennine di un passerotto che di un’aquila reale: sono certa che il vostro valore sia lo stesso, se non superiore. 
 
Sempre vostra: Iro Järvinen
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