Grafologia teorica e pratica

Paura di loro, paura di noi stessi

Non ho peculiarità particolarmente difficili da far accettare alla società: eppure devo modulare e gestire molti aspetti di me, in quanto considerati comunque sbagliati; mi domando però...e chi invece prova il piacere di compiere comportamenti “ strani ” che la società reprime o comunque non accetta come caratteristica localizzandola in una bolla di pregiudizi?
 
È palese come la società sia formata da maggioranze e minoranze di molte forme diverse, e come sempre la maggioranza ( che non necessariamente è formata da persone che veramente ritengono di pensarla così per natura, ma che si esprimono in quella direzione perché tendono all’omologazione per via di chi simpatizzano nella loro vita ) reprime la minoranza.
 
Ma perché?
Il primo motivo è per ignoranza. Non voglio dire che siete stupidi, ma che spesso non avete le conoscenze che vi permettono di gestire la situazione senza ricorrere a metodi repressivi barbarici dettati dalla paura. Molte volte agiamo inconsapevoli della natura di quegli eventi oscuri che ci accadono dentro e quella cosa che ci turba tanto ( senza nemmeno sapere perché o peggio senza nemmeno chiederci il perché ) preferiamo nasconderla o addirittura cercare di eliminarla perché per noi rappresenta qualcosa che invece conosciamo benissimo: la paura di non venire accettati e quindi relegati ai margini della società. Questo è un esempio e non va generalizzato per ogni situazione. Prendetelo come spunto.
 
Io so che quando siamo nel gruppo, di certo non abbiamo il coraggio di rivelare la nostra reale linea di pensiero, e piuttosto che venire emarginati rivelando pensieri che nemmeno noi ci rendiamo conto di avere, ci accostiamo al pensiero comune per cercare di provare grandezza e senso di appartenenza quando non solo non conosciamo noi stessi, ma addirittura cerchiamo di farci forza a con gli altri membri contro una minoranza che ha il coraggio di mostrarsi per quello che è: cosa assolutamente coraggiosa, forte e degna di nota.
 
Esatto: mostrarci per quello che siamo realmente 9 volte su 10 è il gesto più temuto che si possa compiere...e queste persone ci fanno paura, perché muovono delle corde dentro di noi. Esatto, ci sono parti del nostro essere che temiamo tremendamente e non vogliamo in nessun modo affrontare o anche solo farci sfiorare dall’idea di considerarlo un aspetto di noi che merita uno spazio.
 
Allora quella parte repressa di noi si prende comunque il suo spazio, presentandosi quando meno ce lo aspettiamo e facendoci sentire delle persone piccole.
Tanto più reprimeremo quella parte di noi, tanto più nel momento in cui dovessimo riconoscerla in qualcuno ( intendo proprio chiunque! Anche un completo sconosciuto ) ci sentiremmo giudicati male da quella parte interiore...che fra l’altro è lo stesso atteggiamento che noi le riserviamo.
 
Esatto: ecco il Karma. Ogni volta che vi sentiti giudicati: sappiate che i primi a farlo siete stati voi.
 
Una persona non si sente giudicata quando compie gesti consapevoli, fondati sul buonsenso e sulla conoscenza di sé stesso. Chi non conosce se stesso: lo ritroverà ovunque come un fantasma nel corpo di chi porta con sé anche solo una somiglianza vaga con quella personalità che tanto odiamo e che purtroppo porta con sé il peso del vostro dolore e della vostra paura, tutti sentimenti che vi sono stati trasmessi con l’occhio truce di chi a sua volta non conosceva sé stesso, e vi ha insegnato a fare la stessa cosa.
 
Non pretende nessuno che vi conosciate a fondo in una singola vita...alle volte una sola vita non basta per guarire tutti i mali di chi non si è assunto la responsabilità di guarirli. Personalmente non so se dopo questa vita ne avrò un’altra, o se in passato ne ho avute altre. Ma io consiglio sempre di fare il vostro meglio come se ne aveste una sola, e non biasimatevi se non arriverete dove avreste voluto, dopotutto chi può dare senso alla vita? Io stessa non vi conferisco alcun senso e ne accetto il mistero che la avvolge e la genera, perché se sapessi che c’è uno scopo e che probabilmente non sarei in grado di raggiungerlo, ahimè non ci perderei troppo tempo.
 
Fate il vostro meglio, che al resto ci penserà qualcun altro.

" A volte sentiamo urlare dentro di noi...così forte che ci spaventa e cerchiamo di eliminare quella voce...più la sopprimerete e più forte diverrà: chiedetevi da dove viene, e se per caso sentirete quel doloroso suono insieme a quella persona, quell'oggetto, quel luogo...se le darete spazio forse scoprirete il perchè di tutto quel soffrire. abbiate il coraggio di andare oltre alla paura e di avvicinarvi a quel dolore. scoprirete che eravate voi stessi in lacrime. "

Grazie a Erik Mclean per l'immagine.

Sempre vostra, Iro Järvinen.
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