Grafologia teorica e pratica

La realtà fa schifo. Quale delle due? Tutte e due.

La realtà è uno schifo!
Grazie mille chiesa ( cattolica & co. ), l’islam, i testimoni di geova ( e non sto a nominare tutti perché non ciò tempo da perdere ) ce lo insegnate dall’alba della vostra esistenza -.-’ , senza il vostro aiuto ci arrivavamo anche da soli e senza sperare in mondi magici dove chi è stato cattivo viene punito e viceversa.
 
Da sempre l’uomo ha avuto nella testa la grande capacità di immaginare e andare oltre la realtà dei sensi in quanto la sua mente crea al proprio interno un’immagine della realtà da cui si sgancia completamente ( Evoluzione o involuzione? ) . Questo ci ha permesso di evolverci e svilupparci come specie e di dominare addirittura fenomeni naturali sfruttandoli a nostro favore.
Ma come ogni cosa reale ha i suoi pro e i suoi contro e chi ha cattive intenzioni può trasformare i mezzi che creano meravigliosi sogni nei più efferati incubi che la razza umana abbia mai potuto vivere.
 
Tante persone allora, spaventate ( davvero spaventate ) dalla realtà brutta, hanno deciso di rifugiarsi nell’immaginazione.
Da sempre l’uomo crede nell’aldilà, negli dèi, nei campi elisi e paradisi vari, e tutto nella speranza di dare un senso a questa esistenza. Io ho visto persone passare la vita nella sofferenza sperando un domani di vedere la luce di Dio.
Ma vogliamo scherzare?! Passi il tempo qui, su questa Terra, impaurito dalla realtà brutta e violenta e decidi di morire di dolore e sofferenze psicologiche e fisiche indicibili perché così forse quando morirai potrai essere felice? Questo è fra i più violenti e terribili risvolti dell’esistenza umana: usare le persone fragili psicologicamente per fare i soldi sulle paure promettendo loro il paradiso ( vabbè -.-’ ) se soffriranno abbastanza?
Ci insegnano ad usare l’immaginazione piuttosto che il raziocinio, e ci dicono che c’è un mondo migliore! Ci educano alla fede e non alla fiducia. Ci fanno vedere continuamente come affidare la nostra vita a delle opinioni completamente infondate!
Ma è forse colpa dei preti se questo accade? Anche.
Ci sono personaggi del clero ( di qualsiasi religione ) veramente cattivi che lo fanno per avidità ( non si spiegherebbe lo Ior , i rubinetto d’oro con gli smeraldi nelle case dei vescovi e gli anelli pastorali fra le dita delle massime cariche ecclesiastiche… vabbè ) e poi ci sono altri rappresentanti del clero che credono veramente in Gesù impegnandosi veramente con cuore e anima nel fare del bene alle persone in questo modo.
Sul discorso spiritualità e religione farà un articolo a parte su cui, al momento, non mi voglio esprimere ( non è questo l’articolo della settimana ), l’unica cosa che però voglio specificare è che questa realtà umana è sempre un concetto complesso ampio e non desidero per nulla appiattirlo dicendo che sono tutte fregnacce; la spiritualità esiste e fa parte dell’uomo. Non so perché esista e non so darci un senso, ma miliardi di persone nel mondo dimostrano questa sensazione interiore, sarebbe da ciechi affermare il contrario. Ora che sapete quello che più mi importava esprimere al riguardo in quanto momento, posso continuare.
Al mondo ci sono persone buone e ci sono persone cattive, questo è indubbio; queste ultime raggirano le persone fragili e adattabili ( noi le chiamiamo buone, ma il concetto di buono… è un casino, è un grosso casino ) ma sono anche le stesse persone fragili e adattabili che si lasciano raggirare. Poi ovviamente è tutto molto più complesso di così.
Le persone fragili di cui parlo sono un gruppo molto ampio e sono comprensive di varie categorie di forme di fragilità. Ci sono per esempio quelle che non sono in grado di intendere e di volere ed ecco che rientrano nella circonvenzione di incapace quando subiscono una truffa più o meno protratta nel tempo. Poi ci sono persone fragili che sono lucide intellettualmente, ma hanno ricevuto una educazione tale che ha dato loro una dose tale di paure che gli impedisce di non lasciarsi suggestionare anche quando una parte di loro gli darebbe il guizzo intuitivo di stare attenti, e poi ci sono quelli che stanno bene nel loro brodo e non hanno voglia di andare contro il ragionamento soggettivo, perché essenzialmente non gli impedisce di vivere la vita in modo “ vivibile ”; è tutta una questione di obiettivi: c’è chi non può, chi vorrebbe, ma non riesce e chi non vuole.
Da che mondo e mondo le cose accadono quando le persone parlano e vengono ascoltate \ sostenute da chi le ascolta: il casino si fa sempre in due. Mai da soli.
Se tu parli e nessuno ti ascolta, la tua idea nasce e muore là. Se tu parli e vieni ammazzato per questo siamo sempre là, nel Medioevo era così.
 
Ecco, il Medioevo. Vorrei fare proprio dire una cosa, da tenere in saccoccia per dopo, prendendo spunto da questo periodo storico: mi raccomando, bella stretta la saccoccia :P .
Al tempo non si metteva in dubbio che la Terra fosse tonda, al massimo ritenevano che fosse il sole a girarci attorno, ma era un “ errore ” sensoriale bene o male comprensibile per il tempo: tu vedi il sole compiere un movimento e senti con i piedi che la terra è ferma, potete capire che l’intuito non viene ben supportato e quindi fa fatica ad andare oltre e pensare che la realtà possa essere al contrario è difficile. Ma dato gli strumenti del tempo è quasi perdonabile. Vabbè voi mi direte che Ipazia era stata in grado 1200 anni prima di Keplero a capire il moto ellittico della Terra… vabbè sentite lei rientrava in quella cosa che in statistica viene chiamata Outlier. Mettetevela via la realtà è complessa; bon andiamo avanti.
 
Le persone che “ se la fanno andare bene ” sono tutta quella area grigia dalle idee poco radicate che o non si informa perché non ne ha i mezzi o li ha e non li sa usare. Il mondo delle persone divulgatrici con le idee radicate, e cioè dalle certezze decisamente ferree ( che siano fondate o infondate non ce ne frega granché a noi importa che siano le persone che divulgano ) si spartiscono la platea di area grigia e in genere “ portano a casa ” tanti più di loro quanto più è facile e influente è la loro comunicazione. La televisione è ancora “ viva ” in quanto è una vetrina di comunicazione facilissima da usare: non c’è bisogno che tu sappia cosa vuoi guardare, basta premere un bottone e le immagini scorrono in modo assolutamente adattivo nei confronti del nostro cervello. Esatto: la comunicazione si basa sulla realtà dentro al cervello non sulla realtà fuori dal cervello.
 
Ok, ok, ok...fermi.
Ci sono le leggi della scienza esatta che si basano sulla realtà concreta fuori dal nostro cervello, e poi ci sono leggi ( basate su quelle della realtà esterna ) che strutturano la nostra psiche e cioè governano ( se così possiamo dire ) il funzionamento del cervello.
 
Esatto. Abbiamo la realtà che si sostiene con o senza di noi, e parliamo della fisica, la chimica, la matematica, la medicina ( non è una scienza esatta in quanto non si è ancora riuscito a stabilire un metodo univoco e dai risultati certi, ma si basa comunque su fenomeni reali e riproducibili ) ,… e potremmo elencare un sacco di branche della scienza che ne parlano; e poi c’è la Neuropsicologia.
Si tratta della disciplina che ha come obiettivo lo studio dei processi cognitivi e comportamentali correlandoli con i meccanismi anatomo-fisiologici a livello di sistema nervoso che ne sottendono il funzionamento.
 
Questa scienza è il punto di aggancio che collega la psicologia ( diciamo il nostro software ) al cervello ( l’hardware ).
 
Le due realtà di cui parlo quindi hanno un profondo collegamento e le si potrebbe addirittura considerare come una realtà unica, ma la nostra percezione parla diversamente. È lo stesso discorso del sole che gira: la nostra percezione sensoriale “ non educata ” ( che manca del supporto razionale  che possa “ vedere ” i riferimenti basati sul dato di fatto che dimostrano la struttura reale di un determinato fenomeno ) ci porta a conclusioni affrettate e “ semplici ” perché la mente tende a farla facile, ma la realtà va oltre i sensi e l’unico modo che abbiamo per riconoscere cosa è dato di fatto e cosa no in tutto questo marasma di semplificazione è prima di tutto usare il dubbio.
 
Dare per scontato, lasciarsi trasportare dalle apparenze è determinato dall’automatismo del cervello rettiliano. È qui che si sviluppano le truffe ( grandi o piccole che siano ) sulla fede.
Quando le persone si fidano più delle opinioni e dell’immagine piuttosto che andare alla ricerca delle fonti e da dati scientificamente rilevanti, le persone fanno entrare chiunque parli troppo bene nella loro vita, invitandole a fare da megafono per coinvolgere i loro cari.
Ma perché tutta questa fiducia?
Perché viene presentata perfetta, solo bella, semplice, facile, veloce e sicura.
 
La realtà concreta, quella fuori dalla nostra psiche è completamente al contrario:
    • Imperfetta e piena di difetti;
    • Sia Bella Che Brutta;
    • Complessa;
    • Difficile;
    • Lenta;
    • Priva di Sicurezze.
 
La realtà ci fa schifo perché se si vuole ottenere qualcosa, si deve fare fatica, ci si deve impegnare conoscendo e usando le condizioni che la sostengono, pena rimanerne vittima, e lamentarsi senza fare nulla. Piano però co’ sto discorso, la lamentela non è solo uno sproloquiare a vuoto a prescindere, dipende sempre come e quando viene usata. Se sono le sei di sera, hai appena finito il turno al lavoro, l’ultimo cliente del negozio ha appena deciso di comprare il capo che voleva e quando arrivi alla cassa ti guarda e dice: “ no vabbé ho cambiato idea ciao ” andandosene… là ti do il pieno diritto di incazzarti e lamentarti. Quando invece torni a casa alle quattro del mattino dopo aver speso tutto di nuovo alle slot e ti lamenti che non hai soldi... ecco là non solo non sei giustificato ma ti auguro anche di non avere figli a carico perché non si meritano di rimanere senza cibo perché tu non riconosci di avere un problema.
Proseguiamo.
Con l’avvento di internet, il mondo sta dando la possibilità a tutti di dire la loro, ed ecco che sia esponenti minori di ideologie fantasiose ( dai terrapiattisti alle sibille di turno ), che altri esponenti minori della comunità scientifica ( Vai Barbascura X! ), si stanno spartendo ogni giorno sempre di più tutta quella area grigia di platea, donando al mondo un quadro umano sempre più complesso, destinato a farsi sempre più specializzato e basato sulla collaborazione più che mai.
 
Ricordo che in passato ( quanto passato volete anche 300 anni fa era così) la figura del medico era una, e faceva anche da chirurgo, anestesista, dentista e quando ti andava storta macellaio. Ad oggi ci sono tante di quelle branche della medicina che se ti azzardi anche solo a pensare di cominciare a capirne qualcosa ti ritrovi con tre lauree, due dottorati e sei tirocinii a 34 anni possibilmente senza nemmeno un anno di contributi da lavoro dipendete alle spalle perché se non sai lavorare come un operaio di fabbrica con 20 anni di esperienza, manco ti do un contratto perché sei un cavolo di universitario, devi fare la gavetta e meriti di essere tenuto in nero.
 
Oggi se non collabori non sei in grado di proseguire. La realtà ci sta chiedendo sempre di più di aprirci alla cooperazione: non si può più fare finta di essere nel mondo delle favole, non ci si può più permettere di chiudere gli occhi e fuggire nell’immaginazione. Oggi più che mai i problemi stanno venendo visti per come sono. La comunità scientifica ci sta insegnando a guardare la realtà per quello che è con sempre più prove inconfutabili che la vita è qui e oggi, e se non lo fai oggi il problema sarà là anche domani.
I problemi sono l’opportunità di una vita sempre migliore, e più li si rimanda credendo di poterlo fare in eterno, e più si accumuleranno come una pila di spazzatura dentro casa nostra, e noi per deresponsabilizzarci diremo che è la realtà a fare schifo e a produrre problemi e non l’atteggiamento con cui NON la consideriamo.
( ALT!!! non ho detto che noi facciamo schifo o che la persona che procrastina fa schifo. Se leggete bene ho detto che È L’ATTEGGIAMENTO a fare schifo. Se è l’atteggiamento a fare schifo, allora possiamo ben capire che basta semplicemente prendere coscienza di tale situazione e fare un percorso per cambiare l’atteggiamento. Se invece diciamo che è la persona a fare schifo giudichiamo un unicum complesso, appiattendolo con un giudizio veloce in una realtà semplice, facile... ecc. avete capito cosa sto dicendo. Perciò mi raccomando: sono atteggiamenti e comportamenti che vanno giudicati e non la persona. Le persone le lascio giudicare ai giudici… )
 
Insomma. Quello che voglio dirvi oggi Pennini è che è difficile, è davvero difficile, e posso comprendere se non sapete a chi rivolgervi per migliorare la vostra vita. Da sempre le persone cattive si approfittano di chiunque ( eh sì, anche di me e di voi ) in qualsiasi maniera, per estorcervi quello che è vostro, ma sono qui oggi, a mie spese { questo blog è gratuito e sarà sempre accessibile a tutti, ma per chi volesse sostenerlo apprezzerò il gesto, purtroppo nessuno vive di sola aria, nemmeno io } per condividere il mio percorso personale perché voglio fare la mia parte in questo mondo e far sapere che la realtà non fa solo schifo: può essere anche meritocratica e capace di premiarvi se vi impegnerete, qualsiasi cosa facciate.
Leggete, imparate, chiedetevi se quello che avete letto ha senso, e se non lo ha cercate le fonti.
Quando è troppo bello e facile: diffidate! Diffidate sempre! Quando è troppo semplice, significa che lo state già pagando salato, se non in quel momento, accadrà in futuro.
Ci sono persone buone là fuori, ma bisogna imparare a riconoscerle guardando alle loro azioni se coerenti o meno con le loro parole.
Nessuno dà nulla per nulla. Nessuno è così speciale da meritare l’eredità da miliardi di dollari del prozio argentino che nemmeno sapeva di avere. Se siete in bisogno, se sentite che vi capitano troppe cose brutte troppo spesso… forse non è la realtà a fare così schifo, e forse, forse è ora che vi prendiate la responsabilità della vostra decisione di farla sempre facile quando il mondo non è un gioco.
Ci sono errori che possono essere pagati con una semplice multa perché si è lasciata distrattamente l’auto in divieto di sosta ed errori che si pagano con la vita, e nessuno sa cosa ci sia dopo la vita. Pregate il dio che più vi piace, quello che più vi fa sentire più al sicuro, ma nessuno ha mai avuto prove reali di cosa ci sia dopo che avrete chiuso gli occhi, ma a quel punto a che importa se avrete sprecato la vita ad avere paura di tutto?
La vita è un mistero, lo riconosco, ma ho smesso di darci un significato particolare, la vivo e basta. Sbaglio? Può essere. Non vi piace ciò che dico? Ma sì! Ci sta! Ma se non sapete spiegarmi nemmeno il motivo per cui non vi piace ( o vi piace! ) allora astenetevi pure dal giudicarmi. Sono qui per comunicare con persone che si fanno domande e mi sanno argomentare in modo cortese. Io non sono perfetta, ma ritengo di meritare rispetto. Se non siete in grado di comunicare senza sminuire o giudicare non lamentatevi se non prenderò in considerazione i vostri commenti.
Per il resto confido che fra voi ci siano persone con la voglia di mettersi in gioco. Nessuno saprà mai che siete voi, ma magari avrete il coraggio di lasciare una traccia del vostro modo di pensare proprio qui sotto, nei commenti.
Chi di voi avrà il coraggio?
 
Grazie a Viktoria Alipatova per l’immagine.
 
Sempre vostra, Iro Järvinen.
...