Grafologia teorica e pratica

Non ha senso vivere, eppure...

Esatto. La vita non ha senso. Il mondo non ha senso. L’universo intero con tutte le sue galassie non serve a niente!
Dopo che tutto questo sarà finito, che cosa resterà di noi?
 
Un bel niente.
E anche ponendo che fosse possibile lasciare una traccia: che cosa se ne farebbero gli alieni ( provenienti da qualsivoglia attraversamento extra cosmico ) di un mucchio di server senza corrente pieni di dati di facebook contenenti interi gruppi della bestemmia targati Veneto&co.?
 
Mi dico che si guarderebbero nelle loro quattro paia di occhi gialli e si direbbero che fortunatamente per loro non c’è l’inferno, perché sarebbe chiuso per sovraffollamento già due mesi dopo averlo canonicamente istituito dai cristiani con uno dei loro inutili raduni secolari sul come la pensa dio secondo loro.
Ma se non so nemmeno cosa penso io alle sei del pomeriggio mentre mi faccio la colacena con cereali vegani e latte di soia… giusto per tenermi in linea e rimescolarmi le budella per pensare a cosa scrivere nei post del giorno -.-’
 
È come se l’intero condominio si mettesse a fare raduni per dichiarare che cosa pensa il presidente della repubblica delle banane dato che 26 anni fa sono arrivati due chili in meno di banane rispetto all’anno precedente.
Che sia una punizione nei confronti della nostra gola o un modo per impedirci di assumere troppo potassio 40 e quindi preservarci dalle radiazioni velenose?
 
Vabbè… scherzi a parte.
 
Ammetto che invidio molto le persone che sentono di esistere per uno motivo, per uno scopo più o meno preciso. E poi ci sono io che sono qui che cerco di tirare la cinghia a fine mese perché ho un ISEE troppo alto per accedere al reddito di cittadinanza.
 
La vita non ha nessun senso per una atea come me. Ma questo significa due cose: 
    • la prima è che non serve a niente tutto quello che faccio e che quindi potrei farla finita domani.
    • La seconda è che non so tutto e che se non voglio accontentarmi della prima opzione, posso sempre dire che la limitatezza della mia mente non può descrivere nemmeno un’infinitesima parte di questa enorme realtà complessa quanto infinita e che quindi: posso scegliere io il motivo che amo di più.
 
E cosa scelgo? La prima ovvio.
Ma qualcosa mi dice no.
È un mistero tutto questo.
E perché non dargli quel po’ di fede che, probabilmente, è la nota di profondità più significativa che abbia mai percepito in questo logoro mondo corrotto che ha insudiciato piedi di chi ci credeva veramente?
 
Forse serve solo più tempo.
Forse fare meno gli arroganti può permetterci di fare quel passo indietro per vedere cose che, altrimenti, saremmo noi stessi a negarci?
 
Davvero non so cosa o chi ci sia dietro a questa immensità, ma se c’è, giuro che alla fine dei miei giorni lo vado a prendere e, afferratolo per il bavero, lo alzo da terra e gli urlo in faccia ( incazzata ovviamente ) “ Perché *&@ !*°@ ?! Perché??”
 
Questa vita è un casino oscuro e terribilmente insensato.
Ma non voglio lasciarmi andare. In mezzo a sto schifo non c’è solo chi pensa che io sia una incazzosa rompi palle, c’è anche chi lo ha visto veramente :P
Ma non è tutto qui. Cosa vuoi che ne sappia il mio cervellino con 100 miliardi di neuroni di un universo di cui sono osservabili solo 100 miliardi di galassie.
Fate conto voi chi possiamo essere noi minuscoli granelli di ombre e polvere se possiamo sapere qualcosa del senso di questa immensità sconfinata che nemmeno con eterna reincarnazione potremmo anche solo scalfire.
 
Non siamo niente.
E a che serve che questo niente smetta di lasciare tracce in quanto pianetino prendendo una corda e facendola finita domani? Sempre a niente.
Non ha senso farlo e non ha senso non farlo.
Solo che in un caso hai la possibilità di continuare a cercare di esserci, nell’altro abbandoni il campo di battaglia e ammetti la sconfitta.
Se deve finire: deve finire con tanti nemici e tanto onore.

Grazie Eugene Shelestov per l'immagine 

Sempre vostra, l’immortale Iro Järvinen.
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