Grafologia teorica e pratica

I frutti ambigui - La rabbia parte 1

Mamma mia quanto è importante per me il mondo che mi circonda!
Il mondo in cui vivo cerco sempre di migliorarlo, volergli bene, curarlo e… 
Alt! Ma per chi lo faccio? Per gli altri o per… me?
Il mio attivismo è forse qualcosa di orribilmente egoistico?
 
Eh, mi dispiace, sì.
 
All’inizio quando ho progettato questo articolo, ho pensato subito di fare un lungo giro di parole per trarvi in inganno e poi svelarvi la Werità! E che Werità! E niente alla fine mi sono scazzata alle prime tre righe e ho cancellato tutto sbuffando, e con mano pesante ora vi dico che
- la natura del mondo è prima di tutto egoistica - .
 
Maronno mio che schifo sto concetto.
Lo sto ripetendo un po’ troppo spesso, ma evidentemente sono ancora convinta che un giorno arriverà il cavaliere bianco con fulgida armatura e con la sua spadona a tre mani... eh no.
No, non c’è nessun cavaliere, mi dispiace.
 
Ma allora come fanno ad esserci attivisti a destra e a manico che spendono tempo, energie e denaro nella salvezza del mondo?
Semplice: a loro piace farlo.
È il piacere che manda avanti la baracca, niente altro.
Non vi fumereste quelle sigarette ammazza polmoni se non vi piacessero.
Vabbè questo era per ( semi ) scherzare dai, lo sanno tutti che le sigarette cianno dentro metà del pentolone della strega condannata a morte nel 1324 perché l’altra metà se la sono fregata l’ AIEA   ( Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica ) per mettere in piedi un po’ di reattori in giro per il mondo e così dominare il potere dell’atomo cavalcando elettroni e scudisciando neutroni veloci.
 
Mamma quante cagate sparo stasera.
Sarà che fa più freddo e che quindi preferisco scaldarmi il cuore con un po’ di spassoso inutile ciarlare. Dopotutto è la mia specialità e se mi state leggendo vuol dire che poi tanto schifo non fa.
Madooo! Che ottimista che sono oggi. Complimenti a me e poveracci a voi che vi piaccio.
 
Io ho passato la vita a incazzarmi come una mina anticarro per le cazzate che l’essere umano fa un giorno sì e l’altro anche. Così ho deciso di darmi all’ippica e scrivere sto articolo.
 
Sono un chimico, che ha studiato grafologia a costoso tempo perso, e che l’unica cosa che le viene bene è ciarlare.
Ma è con le parole che si salva il mondo?
Mi pare che Putin non sia un grande proprio perché gliene frega poco di cosa ne pensa la NATO del suo ultra selvaggio raid militare che manco mia nonna quando ha digerito i taralli della nipote pugliese.
 
Ma vogliamo fermarci qui? A questo giudizio tanto pre e poco giudizio?
Ma nemmeno per sogno.
 
Credevo che arrabbiarmi fosse l’unico modo per far funzionare le cose dentro e fuori da me.
Era più la causa dei miei problemi che la soluzione.
 
La rabbia è un’emozione importante, ma per sua natura non è un’emozione primaria.
È un po’ come il verde: nasce dal mix di giallo e blu.
Per la rabbia è lo stesso.
 
È come quando siete in pigiama sgranocchiando il vostro sacchetto di popcorn, e il vostro coinquilino coglione vi prende di spalle e vi frega il sacchetto.
Ci sono ancora popcorn là dentro e giustamente mettete in pausa La Casa di Carta e prendete il battipanni.
Sfogata la rabbia contro quell’animale da appartamento, riprendete il vostro cibo e tornate davanti alla serie trionfanti con il vostro sacchetto ancora mezzo pieno.
 
Questa rabbia è stata un’azione veloce atta a riportare l’equilibrio che c’era in precedenza all’evento che ha scatenato il casino.
 
Quante volte però succede che l’equilibrio non possa più essere mantenuto a causa di cambiamenti radicali che non devono e non meritano di proseguire?
 
Nel caso del popcorn aveva ( diciamo ) senso una azione veloce e radicale in quanto è stata subito un’ingiustizia bella e buona e non ci sono altri equilibri che debbano prendere nuova forma all’interno della situazione.
 
Nel caso dell’Ucraina e della Russia, la Russia sta cercando di ristabilire un vecchio totalitarismo che non esiste più per mille motivi e la rabbia di Putin mixata ai desideri di rivalsa del popolo russo ( che non credo siano poi così tanti i russi che siano d’accordo con questa situazione vergognosa ) stanno cercando di riportare in auge tutta una serie di sacchetti di popcorn “ derubati ” dalla NATO.
 
    1. Alla NATO non importa nulla di espandersi. Sono i paesi che vogliono protezione e che quindi si muovono per aderire a questo patto internazionale di difesa.
    2. Mi pare che l’Ucraina non abbia mai invitato i russi in casa a convivere con loro.
    3. Il pacchetto di popcorn se l’è comprato l’Ucraina a spese di morti e terribili eventi: che la Russia si tenga bene in tasca le mani, che fuori fa freddo.
 
Allo stesso modo io mi incazzo con tutte quelle persone che dicono una cosa e ne fanno un’altra.
Solo che io alle volte mi incazzo per nulla perché ho delle aspettative tradite da persone con atteggiamenti poco amichevoli ( scema io che mi trovo a credere ancora in certe vecchie amicizie ormai trapassate come la Russia ), invece la Russia ha fatto la voce grossa con l’ex moglie perché lei ha capito chi sia ‘sto ex marito e vuole essere libera di farsi quel cazzo che vuole, e così Putin la picchia, ma l’Ucraina se ne sbatte e ricambia.
 
Brava Ucraina. È per queste cose che vale la pena incazzarsi, non per cose come le mie tipo cercare di riaprire rapporti deceduti dal 2012.
 
A mio vedere le cose, la rabbia ha senso quando accade una vera ingiustizia, quando dati di fatto dimostrano che c’è stata una vera aggressione a viso aperto contro chi non aveva nemmeno intenzione di provocare.
 
Il mondo fa schifo eppure è qui che viviamo, e quindi è con le risorse di ‘sto schifo di mondo che dobbiamo convivere.
Sceglietevi le vostre battaglie e badate bene per cosa combattete, perché potreste aver talmente mal-interpretato la situazione da risultare voi stessi gli aggressori che hanno agito in quanto vi siete sentiti provocati o minacciati.
 
Adesso piano con i discorsi.
La tipa in minigonna che viene stuprata è un discorso del cazzo che avrò il piacere di spiegare.
Non me frega un bel niente che era ubriaca in minigonna e quello che volete metterci dentro.
Lei ha tutto il cazzo di diritto di vestirsi come le pare, non è un pass che permette a chiunque di metterle le mani addosso se lei non lo vuole. Se un mezzo uomo non ha saputo tenerselo nei pantaloni, è un po’ un bel problema suo. La scusa di merda del “ ti sei vestita provocante ” non attacca.
Una donna è libera di decidere lei cosa indossare e a chi darla.
Esatto: lo decide lei. Punto.
Solo perché hai la forza questo non fa di te un uomo. Fa di te solo un vigliacco che delle relazioni umane è rimasto al 33 dC.
 
Siete delle vere persone brutte? Siete finte belle persone?
Non nasciamo scegliendoci quello che ci caratterizza come persone, ma possiamo sempre scegliere se lasciarci dominare dagli istinti oppure trovare un modo per sublimare tutto questo.
 
Oggi è stato uno sfogo bello e buono, e con questo è venuto fuori un mio lato incazzoso che, lo ammetto, speravo di tenere impacchettato nei backstages.
 
Sorpresi? Delusi?
 
...
 
Sarete mica incazzati?? No dai! :P

Grazie a Stephen Andrews per l'immagine

Sempre vostra, l’incazzosa ( anche dopo morta ) Iro Järvinen
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