Grafologia teorica e pratica

Significato del giorno - Tu non mi capisci

Ogni giorno sono impegnata per voi Pennini! Vi penso e mi dico: cosa potrei raccontare oggi? Beh di certo un argomento lo trovo, è il mio lavoro :P
Tanto tempo fa… in una terra lontana… stavo guardando un film ( in quella classica situazione in cui cambi canale e capiti in una scena interessante; non ti importa di che film sia, ti interessa solo capire che succede in quel momento ) due amiche stanno discutendo animatamente e ad un certo punto una delle due dice all’altra: “tu non mi capisci!”
Il contesto è semplice: lei vuole compiere un gesto ( avventato ) per “amore”, cioè lasciare il lavoro, vendere casa e scappare in Argentina con l’amato che conosce da pochi mesi, e l’amica tenta di avvertirla in modo freddo che quel gesto non è sensato ( razionalmente parlando ) e tutto si conclude con le due che si arrabbiano e l’amica innamorata ( d’ora in poi la chiamerò così ) risponde le famose, quanto circostanziali parole:
Tu non mi capisci!
Ma che cosa non capisce l’amica? Che cosa si nasconde dietro queste quattro parole? Sono dette in senso pragmatico oppure portano con sé un bagaglio di informazioni molto più ampio?
Facciamo un passettino indietro e cerchiamo di osservare lo strumento in uso: la mente.
Dentro di noi, dentro il nostro cranio, abbiamo ben tre cervelli che lavorano su tre piani diversi e che interagiscono fra loro in modo sia dipendente che indipendente.
Ogni cervello elabora un campo diverso di informazioni, scambiandosi i dati con gli altri due per avere una visione ampia e profonda della realtà: la più ottimale e completa possibile.
Questo significa che al percepire le informazioni, ognuna verrà stoccata ed elaborata in modo autonomo in tre livelli diversi; perciò ogni volta che si comunica l’informazione che si vuole esprimere, verrà processata e comunicata in tre modi diversi con tre strumenti diversi.
Ora sappiamo che se abbiamo tre forme di informazione, abbiamo anche tre canali di comunicazione: verbale, para verbale e non verbale.
Il cervello ha un sistema di acquisizione dei dati e un sistema per comunicare come è stato elaborato il file precedentemente acquisito, insomma: un tritacarne, il macellaio butta dentro i pezzi interi e la macchina prepara il macinato per il ragù della signora Giustina, niente di più facile :P

   • Cervello 1: consumo \ produco energia, raccolgo informazioni attraverso i sensi, automatizzo le azioni rendendole delle abitudini ottimizzate che mi facciano provare piacere; l’unico modo che ho per dare energia al sistema “mente” è spendere energie per effettuare azioni piacevoli, quindi cerco di compiere azioni che mi fanno provare quella sensazione. Per esempio se mi dedico al giardinaggio significa che devo muovermi e anche sporcarmi le mani con la terra, ma quando prendo in mano le piante e le curo, mi sento bene.

    • Cervello 2: giudico positivamente o negativamente. Quando ricevo delle informazioni dal cervello precedente discrimino cosa mi piace da cosa non mi piace ( attenzione a cosa e come giudicate: potrebbe portarvi a compiere azioni di cui in futuro potreste pentirvene amaramente, abbiate la mente aperta il più possibile https://www.lagrafologia.eu/site/dettaglio.php?id_noticia=17 ) quindi sosterrò o saboterò una situazione in base al metro di giudizio che prenderò come riferimento;

    • Cervello 3: metto in atto delle azioni concrete sulla base dei cervelli precedenti, formulando una risposta comportamentale atta a raggiungere il principale motivo che ci fa muovere e vivere: provare piacere oppure non provare dolore.
l passettino indietro sta diventando una passeggiata fatta di spalle… vabbè poco male, vi guido io :)
Per farvi capire come lavorano i tre cervelli vi faccio un esempio, il più semplice possibile.
Il professore scrive alla lavagna 1-1+2+2 e richiede che venga svolto il calcolo.

    1. Il livello più semplice che possono comprendere tutti è senza dubbio l’aspetto puramente pragmatico di percezione dell’informazione: c’è alla lavagna un calcolo, una serie di numeri e operatori numerici ed io sono tenuto a svolgerlo; 

    2. Un altro livello si sposta già più in là e accoglie l’aspetto di giudizio: 1-1+2+2 è matematica! Mi piace o non mi piace? Uff la matematica non mi piace! Preferisco altre materie… quindi mi sento infastidito e cerco in qualche modo di sabotare questo contesto, se non in modo definitivo ( uscendo dalla stanza ) quantomeno mi ingegno ad evitarlo il più possibile;

    3. La mente è selettiva e ottimizzata per provare piacere, è provare piacere che dà energia a tutto il sistema della mente, ma ha dei limiti ( https://www.lagrafologia.eu/site/dettaglio.php?id_noticia=11 ), perciò entrano in gioco gli interessi, l’obiettivo e la motivazione. Avendo interessi limitati, esprimo il mio modo di essere, che discrimina fra ciò che mi fa provare piacere e ciò che mi fa provare sofferenza, nel raggiungere l’obiettivo che è stato chiesto, il che comporta questo ragionamento: “fare questo calcolo mi fa spendere del tempo in un modo per me non utile, io non voglio perdere tempo in questo, mi è stato detto 1-1+2+2, so che 1-1 fa 0, ai fini del raggiungimento del risultato finale non mi importa di quell’aggiunta, non mi interessa, il risultato sarà identico a prescindere dalla sua presenza, quindi io abbandono l’informazione dell’1-1 ( anche se magari è fondamentale per altri motivi che quell’1-1 sia stato specificato ) e scriverò sui miei appunti 2+2 per poi proseguire nello svolgimento dell’operazione in modo più veloce e poter così passare ad altre materie.”
Ogni livello è sempre più personalizzato e contestualizzato alla persona che raccoglie e seleziona le informazioni a sua disposizione.

Dalla passeggiata di spalle andiamo alla corsa alla cieca :) niente paura! Vi tengo stretti :) 

Adesso che abbiamo centrato la bussola, torniamo all’inizio: - tu non mi capisci! -
Guardiamo quali erano le aspettative dell’amica innamorata:

    • Obiettivo di livello 1: il mio obiettivo è provare piacere nel renderti felice all’idea che io sia felice;

    • Obiettivo di livello 2: tu sei mia amica, fai parte delle persone che mi piacciono e mi relaziono con te, il mio obiettivo in questo momento è far progredire la nostra amicizia e consolidarla ulteriormente, comunicandoti delle cose nuove di me che so che apprezzerai ( come di solito avviene ) e quindi farti provare piacere;

    • Obiettivo di livello 3: effettuo la trasmissione dell’informazione che io sono felice della sua proposta usando parole abbastanza esaustive e chiare.
Questi tre livelli portano l’informazione a venire processata e comunicata allo scopo di far provare piacere sia a sé stessi che alla persona di nostro interesse.

Quando l’amica riceve l’informazione ecco che cosa succede nel suo cervello:
    • Ricezione dell’informazione;
    • Elaborazione di una risposta;
    • Trasmissione di una comunicazione e di un pattern comportamentale specifico.

Ecco… l’amica razionale si sente dire che la sua cara amica, per una sbandata di poco conto, andrà improvvisamente a vivere in Argentina mettendo in palio una vita di sforzi per costruirsi una posizione lavorativa, un casa ed una vita sociale in un paese. Ma andiamo più a fondo.

    • Livello 1: la mia amica se ne va; la cosa mi fa provare dolore alla sola idea della sua perdita; devo trovare un modo di provare piacere nuovamente cercando di conservare ciò che abbiamo costruito;

    • Livello 2: Non voglio provare questo dolore, non mi piace questa sensazione di abbandono. Voglio rimediare facendole capire che nei miei confronti sbaglia a buttare via la nostra amicizia. Siccome questo amore è la causa del mio disagio ( non mi piace ), allora lo giudico negativamente considerandolo sbagliato in quanto mi porta sofferenza, porterà via da me la mia amica e quindi lo devo sopprimere, lo devo sabotare: devo far capire alla mia amica innamorata che quel suo amore mi porta sofferenza;

    • Livello 3: attuo un atteggiamento di disagio ( tipicamente nel mio mood reagisco in modo freddo e distaccato ) e le comunico che questo amore è sbagliato. 

    • NB: Attenzione! È andata persa completamente una informazione apparentemente poco importante ( come l’1-1 dell’esempio precedente ). L’amica razionale si dimentica completamente che il problema non è la relazione d’amore che l’amica ha instaurato, ma la decisione dell’amica innamorata di abbandonarla così facilmente nonostante tutto ciò che è stato fatto assieme.
Questa perdita di informazioni succede per due motivi: 

        ◦ Il primo è senza dubbio che c’è una reazione avventata, vengono completamente perse delle informazioni in quanto non importa che cosa ci faccia male, va estirpato a prescindere e riportato lo status quo.

        ◦ Il secondo è che l’amica innamorata ha intenzione di abbandonare così facilmente tutto per un uomo, ciò stupisce l’amica razionale e la porta a sentirsi offesa e quindi non le permette di pensare che potrebbe trattarla bene, essenzialmente la tratta con la stessa moneta: “tu mi consideri così poco importante? Lo faccio anche io”.

C’è stato un tradimento di una aspettativa. Quindi oltre alla ferita di abbandono c’è una ferita di tradimento.
L’amica innamorata non si è resa conto di che cosa ha comunicato all’amica razionale ( che poi non è tanto razionale nemmeno lei -.-’ ) in quanto è offuscata dai neurotrasmettitori dell’innamoramento.
L’amica innamorata ha completamente perso il contesto, non ha pensato al reale valore di ciò che ha comunicato e addirittura va ad urlare all’amica razionale: “tu non mi capisci” in quanto lei credeva di trasmettere piacere e invece l’amica ha provato solo dolore. Quel “tu non mi capisci” significava: tu non comprendi che volevo farti stare bene, che il mio intento nei tuoi confronti era benevolo… non volevo farti soffrire. 
Tutte e due si sono escluse a vicenda delle grosse fette di informazione e cioè i rispettivi contesti mentali. Hanno selezionato a priori parte delle informazioni in base al loro proprio interesse: l’amica innamorata ha escluso quanto lei sia importante per l’amica razionale, l’amica razionale ha completamente escluso che l’amica innamorata sia quello che è “innamorata e in balia delle sue attività sentimentali” che, per natura, non sono razionali.

Le due hanno aspettative diverse: sono state tradite ( in buona fede ) per via dell’incapacità di aprire la propria selezione di informazioni ad una quantità più alta di dati, e cioè che tutte e due vogliono il bene proprio e dell’altra, ma che sono due persone diverse con necessità diverse e che non sempre riuscono a capirsi.
Le aspettative in questo senso possono essere davvero dannose e alle volte ridurle un po’ accettando i limiti dell’altro ci aiuta a vederlo come una persona, che non è che non ci capisca perché pensa male di noi, ma che seleziona le nostre informazioni a modo suo e che potrebbe, in questo senso, mettere più in luce degli aspetti a noi di poco interesse e viceversa.



L’unico modo per andare oltre a questi inconvenienti, che ahimè fanno parte della vita, è proprio abbassare l’asticella della pretesa e soprattutto mettere in luce e verbalizzare il più possibile anche cose apparentemente ovvie, che non vengono dette: come ad esempio… l’amica razionale poteva mettere più sentimento nel suo discorso e dire: “ti voglio bene e ho paura che possa succederti qualcosa e non voglio che vai via da me”, mente l’amica innamorata poteva comprendere i limiti dell’amica razionale ( l’amica razionale non è innamorata e quindi non ha la percezione della profondità di quell’emozione ) e cercare di spiegarle i suoi punti di vista emotivi senza sentirsi giudicata o giudicare l’amica incapace di capirla.

In conclusione: la mente è complessa! I cervelli non sono semplici da gestire in modo ottimale e sereno. Non è facile arrivare ad una gestione emotiva che permetta la comprensione delle situazioni, inoltre se un problema è di grossa portata come quello presentato fra le due amiche, non pretendete di essere in grado di appianare una simile situazione in pochi minuti di conversazione. Ci vuole tempo per comprendere e comprendersi. Ogni persona è diversa e reagisce a modo suo davanti alle cose. Consiglio sempre un percorso insieme ad un terapista per imparare a gestire le proprie emozioni, specialmente nei confronti di chi amiamo.
Io non sono una terapista e tanto meno voglio immischiarmi nelle beghe psicologiche, ma riporto quello che ho visto e capito in quella situazione. Avrei potuto fare di meglio? Forse sì… ma datemi tempo Pennini :) posso fare ancora meglio se lo volete :)

Do you wanna to review together what we talked about?

    1. In un film come un altro due amiche litigano… ma cosa è successo veramente?
    2. Come è strutturato il cervello: livello 1, livello 2, livello 3;
    3. L’esempio del calcolo matematico;
    4. Le aspettative dell’amica innamorata: che cosa è successo nella sua mente?
    5. Le aspettative dell’amica razionale: e lei? Che cosa ha pensato?
    6. Sono state perse e non indagate delle informazioni importanti;
    7. Le aspettative;
    8. In conclusione;

Spero che vi sia piaciuto il mio lavoro. Questo articolo mi è costato moooolte ore di lavoro continuativo e se avete domande e correzioni, sarò senza dubbio qui a discutere con voi!

Un caro saluto, la vostra Iro Järvinen
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