Grafologia teorica e pratica

Chiedere aiuto è forse una vergogna?

Non c’è muro che io non possa sfondare se ho il potere della mia penna in mano :)
Bentornati sul mio blog preziosi Pennini miei!
 
Mi sono adoperata molto in questi giorni a creare nuovi contenuti e la cosa mi sconfinfera assai.
Se c’è una cosa che adoro fare è veramente andare a scavare nel fondo del barile nella speranza di trovare i diamanti che altri consideravano sassi solo perché sporchi.
 
Essere inclusiva è per me uno stile di vita ( l’ho già detto? Penso di sì, ma la pubblicità insegna che ripetersi è l’unico modo per far passare il messaggio ) e sinceramente non ci rinuncerei per nulla al mondo. Sapete perché? Io non sono mai stata inclusa a causa del mio modo di essere, allora per contro risposta io cerco di includere tutto e tutti. Questo non significa che non abbia le mie paure o i miei problemi nei confronti del mondo, anzi, credetemi non sono diversa da nessuno di voi. Però se posso permettermi, io ho la naturale spinta all’apertura, per il semplice motivo che non ciò sbatti di costruire muri. Non mi va di litigare, non mi è mai piaciuto escludere, perché poi devi mantenere quel comportamento e io non ho tempo da perdere a odiare le persone, considero questo comportamento totalmente inutile e uno spreco immane di energie. Sinceramente ho di meglio da fare :P tipo scrivere per voi .
 
Ovviamente non è che sono una pacifista… se mi fanno storie io mi difendo, non ho molte alternative, anche perché non mi è mai piaciuto farmi mettere i piedi in testa.
 
Se c’è un argomento per cui ho sempre litigato con due mie persone care è proprio un concetto: che farsi aiutare e o chiedere aiuto sia qualcosa associato alla vergogna.
 
Ma andiamo per gradi. 
 
Credo che questo discorso sia molto in voga e che le persone facciano molta fatica a fidarsi anche solo per delegare il 730 al commercialista: lo credo bene! In quanto a fisco è sempre possibile che succedano dei casini ed è meglio stare attenti. Ma quando si parla di relazioni umane, c’è chi ha paura di chiedere aiuto anche solo per non allungare troppo la mano per prendere il sale a tavola. 
Ma perché non chiedono?
 
Questa cosa… mi fa sempre capire che c’è un ragionamento molto complesso di fondo che impedisce ad una persona di fare una cosa apparentemente molte semplice come chiedere il sale a tavola.
 
Da sempre ci è stato trasmesso che chiedere aiuto è qualcosa di pericoloso: è un debito, perché chi fornisce aiuto potrà chiedertene altrettanto e forse noi non saremmo in grado di ricambiare.
 
Ma la vergogna? Eh sì… la vergogna. È proprio una brutta bestia in questo caso.
 
Ma prendiamo spunto dalle “sacre scritture” che sostengo spesso, l’informazione libera di Wikipedia: ( se volete l’intera pagina, ecco il link https://it.wikipedia.org/wiki/Vergogna )
 
“La vergogna è un'emozione che accompagna l'auto-valutazione di un fallimento globale nel rispetto delle regole, scopi o modelli di condotta condivisi con gli altri; [...]
 
- Questo aspetto, associato al concetto di chiedere aiuto, è un atto che a livello di modelli di condotta, si considera addirittura una cosa sbagliata?! - 
 
 
[…] da una parte è un'emozione negativa che pone l'intero individuo al cospetto della propria inadeguatezza,...
 
...dall'altra consiste nel rendersi conto di aver fatto qualcosa per cui possiamo essere considerati dagli altri in maniera totalmente opposta rispetto a quello che avremmo desiderato.”
 
- La seconda parte è diciamo l’anello della catena che considereremo maggiormente, e cioè che avremmo desiderato essere visti come persone che non hanno bisogno di aiuto. -
 
Ma cosa cosa c’è di così sbagliato nell’aver bisogno di aiuto? Io dico che significa ammettere una propria debolezza e quindi darla alla mercé a chi chiediamo aiuto, lui \ lei potrebbe poi usarlo contro di noi, per non parlare del fatto che saremmo in debito con la persona che ci ha dato il suo aiuto. È un po’ come se il mondo fosse pieno di strozzini pronti a farci pagare salata la nostra debolezza.
 
Che cosa orribile!
 
Significa che ci sono persone che si sentono di vivere in un mondo dove la nostra debolezza ha un prezzo. Ma perché questo? Perché essenzialmente siamo consapevoli che nessuno fa nulla per nulla, e la cosa peggiore di tutto questo è che ci sentiamo che non potremmo mai difenderci nel momento in cui la persona dovesse chiederci, per farsi ripagare, più del valore di ciò che abbiamo chiesto, aggiungendo ovviamente una buona dose di senso di colpa oltre a tutto quello che già proviamo di malessere interiore.
 
Ma facciamo un esempio.
 
Lo strozzinaggio è quel concetto per cui un prestito dovrà venire ripagato con un tasso di interesse altissimo, che probabilmente ci legherà al nostro debitore che potrà spremerci all’infinito con la scusa di averci fatto un favore nel momento del bisogno.
Poiché noi stessi ci siamo rivolti a persone che considerano l’aiuto un gesto da sfruttare per i propri interessi, da cui non potremmo salvarci senza conseguenze anche per noi. Perché se ci rivolgiamo alla giustizia, ci sentiremo noi stessi non tutelati in quanto la giustizia potrebbe chiederci conto del motivo per cui ci siamo rivolti allo strozzino e non ad una banca.
Questo circolo vizioso nasce perché magari la banca non ha voluto prestarci i soldi ( magari quell’investimento lo ha considerato fallimentare ) e pur di raggiungere il nostro obiettivo ( qualunque esso sia non importa, in quanto non è questo che stiamo prendendo in esame ) , abbiamo voluto spingerci più in là e contattare lo strozzino, magari anche per la vergogna di non voler ammettere con i propri figli o cari che non siamo in grado di autofinanziarci perché abbiamo perso il lavoro.
 
Ma allora i nostri cari stessi ci hanno insegnato che essere deboli e bisognosi è sbagliato. Eppure quando lo siamo da qualcuno dovremmo pur andare… e piuttosto che ammettere il nostro errore con la nostra società di riferimento ( la nostra famiglia poniamo ) andiamo a rischiare con personaggi poco raccomandabili.
 
Tutto questo ci fa capire che se ci vergogniamo di chiedere aiuto significa che la nostra società di riferimento ci ha insegnato questo, oltre al fatto che l’indipendenza è diametralmente opposta al concetto di aiuto.
 
Siamo poliedrici fino ad un certo punto e la vera indipendenza non esclude affatto l’affidamento a delle persone quando ne abbiamo bisogno. Non siamo macchine e tanto meno siamo autonomi in tutto, in questo mondo sempre più complesso le persone hanno e avranno sempre più bisogno di essere aiutate. Con la globalizzazione la realtà attuale si sta facendo sempre più variegata e piena di novità e vantaggi di tutti i tipi. Se non ci coalizziamo, saremo sempre più in difficoltà.
 
Ricevere e dare aiuto è giusto fintantoché ci si ricambierà con la moneta concordata senza pretendere né più né meno di ciò che è stato pattuito. Il concetto non è che aiutarsi deve essere una escamotage per sfruttare gli altri, ma un semplice gesto di condivisione in quanto oggi io avrò bisogno di un consiglio legale da un avvocato nostro amico, domani il nostro amico potrebbe avere bisogno di alcuni consigli sui portatili, poiché abbiamo ottime abilità informatiche.
 
Questo accade quando fra persone ci si scambia abilità. Ognuno di noi ha pochi strumenti molto specializzati o molti strumenti poco specializzati, che nel contesto mettono in comunicazione le persone che fra loro si sostengono con quello che hanno.
 
Se ci sono persone che considerano il nostro bisogno una scusa per approfittarsi di noi, non dovete smettere di chiedere aiuto alle persone, ma dovete smettere di chiedere aiuto a lui \ lei. In questo modo non ci serviamo più di quella persona, ma continuiamo ad avere un comportamento sano in quanto chiedere aiuto è umano quanto naturale.
 
Se la società che abbiamo frequentato ci ha insegnato che non bisogna essere deboli, quella società sappia che la “debolezza” non è una vergogna, esattamente quanto la “forza” non è un vanto.
 
Il vero gioco è sapere a chi chiedere aiuto. Non svalorizzate voi stessi solo perché non sapete fare tutto. Certo divenire autonomi su molte cose può essere qualcosa di utile, ma non è richiesto a nessuno di essere persone che non hanno bisogno di aiuto. Chiedere aiuto è un gesto di grande coraggio in quanto ammettiamo i nostri limiti e ci affidiamo a chi è più esperto di noi. Tutti siamo pratici o esperti in qualcosa, la cosa importante è sapere di chi fidarsi per che cosa.
 
Se volete un consiglio: mettete sempre in chiaro che cosa vuole in cambio la persona in caso gli chiedessimo aiuto. Se ci propone qualcosa che possiamo rendere, allora stabilite un accordo chiaro. Se quell’accordo viene cambiato in corso d’opera avete tutto il diritto di non rispettarlo.
Quindi non smettete di chiedere aiuto, ma ponete chiaramente le condizioni.
 
In conclusione: sono consapevole che molti di voi siano stati feriti in momenti molto delicati, proprio quando hanno dato fiducia, specialmente se è accaduto di frequente in giovane età. Ma non è il “chiedere aiuto” il problema. Il problema è la persona che non ci ha trattati con i dovuti riguardi, in quanto ha tradito la nostra fiducia ( https://www.lagrafologia.eu/site/dettaglio.php?id_noticia=16 ) . “ Semplicemente ” ( purtroppo non è semplice… lo riconosco ) evitate quella persona o mettete in chiaro i paletti. Distinguete la realtà dalle situazioni, esattamente come nel precedente articolo ( https://www.lagrafologia.eu/site/dettaglio.php?id_noticia=21 ) consigliavo di distinguere i comportamenti dalla persona che li adotta, giudicandoli nel contesto.
 
Se riconoscete di avere grosse difficoltà nel chiedere aiuto anche per le cose più semplici, io consiglio sempre di condividere la cosa con uno specialista, il vostro benessere è importante quanto prezioso, non solo per voi ma anche per me. Io faccio parte di questa società di cui anche voi fate parte. Se potete stare bene, starò bene anche io e viceversa. Non siete soli. Chiedere aiuto è giusto quanto umano. È normale. È parte della vita: vivetelo, lo meritate.
 
Do you want a little view of our daily meeting? Rewind together :)
 
    1. Farsi aiutare e \ o chiedere aiuto viene associato alla vergogna;
    2. Ci sono persone che si sentono di vivere in un mondo dove la debolezza ha un prezzo;
    3. L’esempio dello strozzinaggio;
    4. La vera indipendenza non esclude il bisogno di farsi aiutare;
    5. In questo mondo avremo sempre più bisogno di aiuto, ci sono e ci saranno sempre più abilità nuove in ballo e le persone sono esseri limitati: scambiarsi le capacità sarà un must;
    6. Il vero gioco è sapere a chi chiedere aiuto, non smettere di farlo;
    7. Se volete un consiglio: mettete sempre in chiaro che cosa vuole in cambio la persona in caso gli chiedessimo aiuto;
    8. In conclusione.
 
Ah Pennini! Mi sento molto meglio ora che mi sono tolta questo sassolino dalla scarpa. Questa storia del chiedere aiuto è una mia battaglia personale estremamente importante e far capire alle persone cosa ne penso al riguardo è per me una gratificazione enorme.
Grazie della vostra attenzione! A domani Pennini Inchiostrati :P

La vostra Iro Järvinen 
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