Grafologia teorica e pratica

La mia fede e il mio Dio

Ma cos’è la fede?
Credetemi non l’ho ancora capito...ma oggi voglio tentare di parlarne considerando il mio punto di vista da ex cristiana cattolica, perciò affronterò l’argomento in termini ( quasi ) neutrali e con l’intento di stimolare una riflessione e una comunicazione con voi Pennini. ( non prendetevela troppo a male se inserirò qualche provocazione… dopotutto ho dovuto subire da sempre la tirannia di una fede che profondamente non mi rispecchiava, turbandomi più che aiutandomi, di conseguenza non sarò clemente al 100 %, e spero lo capiate ).
 
Per quanto ne so io, la fede è certamente una percezione assolutamente soggettiva che prende radici fin dall’alba dei tempi dell’esistenza dell’essere umano. Dopotutto insieme alla prostituzione, sul podio dei lavori più vecchi del mondo c’è il sacerdozio. Chiamateli preti, chiamateli sciamani...chiamateli come preferite: ma ogni persona che effettua l’intercessione fra essere umano e divino è stata riconosciuta come un maestro che non ha mai smesso di accompagnare le società di tutto il mondo in ogni tempo.
 
Ma cosa vuol dire fede?
 
Io farei un bell’inciso per distinguere con una linea netta questa parola con una molto simile: la fiducia.
Per sua definizione la fiducia è un atteggiamento che si instaura fra due persone che dimostrano, attraverso concreti dati di fatto, di meritarla.
 
E la fede? Ecco la fede, diciamo come concetto è letteralmente il contrario della fiducia: si fonda su ideologie dogmatiche istituite a tavolino, che non possono essere dimostrate e che vanno prese come verità indimostrabili.
Nessuno vi mostrerà mai nulla che sostenga quelle verità: o le prendete come sono pari pari, oppure no. Dovrete crederci a prescindere da tutto.
 
Nel primo caso due amici si danno appuntamento ad un pub per una birra: e tutti e due alle 20.00 si troveranno al luogo prestabilito e passeranno una bella serata in compagnia. 
Nel secondo caso un amico propone ad un altro lo stesso tipo di appuntamento asserendo che ci sarà un terzo amico che si presenterà con loro al pub: arrivano le 20.00 e si vedranno solo i due amici, ma proseguiranno al serata convinti che accanto a loro ci sia il terzo individuo che sta loro accanto. Gli faranno delle domande e loro saranno particolarmente colpiti dal suo “silenzioso” assenso o dissenso ( i due sceglieranno la versione più o meno carica di sensi di colpa, a gusto proprio, da conferire a questo silenzio ) con la speranza che il cameriere non metta in conto anche il silenzioso coperto.
 
[Per chi volesse conoscere un altro esempio divino, rimando all’opera teatrale “ Aspettando Godot ” Wikipedia - Aspettando Godot ]
 
Ok lo ammetto sono stata un po’ pesante. Ma pensateci: effettivamente è quella la situazione. Che esista veramente questo terzo individuo o meno, resta il fatto che in entrambi i casi ci saranno sempre solo due persone a parlare fra loro: certo si faranno domande profonde, saranno alla ricerca di significati complessi, ma questa cosa è fattibile solo immaginando la presenza del terzo individuo?
 
Nella fede non c’è posto per il dubbio e questo, a mio avviso, può distorcere non poco la percezione della realtà.
Attraverso la fiducia invece, aiutiamo le persone a vedere la realtà per quello che è, e a non confondere i dati di fatto con le opinioni.
 
Ma andiamo più a fondo. Se davvero la fede è solo una credenza vuota, come mai l’essere umano ha questa percezione del divino che lo accompagna da sempre?
 
Adesso l’argomento si fa più serio, perciò eviterò di essere sarcastica o comunque poco delicata.
Io credo che ognuno di noi in un modo o nell’altro creda in qualcosa: e questo qualcosa lo chiamerei Mistero, o ciò che non si conosce ancora.
Adesso potrete dirmi: ci sono mille e mille modi di chiamare le divinità, questa è solo un’altra versione. Vero: avete perfettamente ragione. Ma la storia dell’uomo è piena di divinità e ognuna di loro rispecchia la personalità di chi le ha create o di chi le ha protratte nei secoli dei secoli.
 
Il Dio Cristiano ( ovviamente accomuno tutte le variati cristiane sotto questa ala ) è lo stesso di Israele e dei Mussulmani. Ma allora perché siamo così divisi fra noi? 
All’interno del Cristianesimo stesso ricorrono divisioni e separazioni, e sono le stesse che separano i tedeschi dai francesi dagli italiani per lingua, o dagli africani, dagli asiatici dagli americani per etnia...e chi più ne ha più ne metta. 
 
Cosa cosa? Non assomiglia forse a… sì dai! Quell’articolo Storia di un piccolo pixel e della sua banda di colori ! Azz...aspetta cosa vuol dire: che Dio è a immagine e somiglianza delle persone che lo professano? E siccome siamo persone diverse allora Dio...è sempre diverso!! Mannaggia Peppina.
Dio a questo punto è una percezione soggettiva che nasce, cresce, si sviluppa e muore esattamente come nasce, cresce e muore un essere umano.
Ma ci sono allora...Miliardi di Dei diversi! E ognuno di loro si relaziona e si sviluppa attraverso l’essere umano che si relaziona e si sviluppa grazie alle relaizioni.
Il concetto di Dio è identico al concetto di nazione: l’Italia è fatta di italiani...ma ha confini stabiliti dallo storico culturale e non solo dei popoli che si sono relazionati ( e anche picchiati ) fra loro.
Ma l’Italia è un idea, chi la compone veramente sono i singoli italiani che ci vivono dentro.
Ogni italiano ha un cuore, un cervello e un portafoglio: ma mica sono tutti identici fatti con lo stampino!
Dio non è altro che un concetto astratto che fa parte della mente umana di cui tutti ne parlando pensando di stare parlando della stessa “ persona ” quando nominando Dio, ( questa “ persona ” che non ha volto, voce o sguardo ) e non fanno altro che nominare ognuno la propria visione che inevitabilmente coccia con le versioni affini quanto scabrosamente diverse, delle altre persone.
 
Dio non è una entità unica. Dio è qualcosa che va ben oltre tutto questo.
Dio è una complessa realtà umana di cui non abbiamo capito nulla e di cui io ritengo di non aver capito proprio nulla e che anzi! Non mi potrà mai nessuno spiegare la sua natura perché il Dio che vedo io….è solo mio e nessuno me lo potrà togliere di dosso Mannaggia Peppina.
 
Confusi? Irritati? Offesi? 
Scrivetemelo nei commenti.
 
Sempre vostra, Iro Järvinen.
 
Grazie a Arnesh Yadram per l’immagine
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