Grafologia teorica e pratica

Competenze reali e percezione delle nostre abilità

Mai sentito cantare qualcuno che fosse convinto di essere un ottimo vocalist anche se, ahimè, non era poi così intonato?
E ancora: mai successo che un vostro amico artista dalle abilità davvero eccezionali definisse le proprie opere dei “ disegnetti ” ?
 
Mentre mi informavo presso la testata di divulgazione scientifica “ Le Scienze ”, mi sono imbattuta in questo articolo ( circuiti neurali, competenza e consapevolezza ) e non ho potuto fare a meno di spendere una ventina di minuti in riflessioni per poi decidermi a parlarvene.
 
Questa equipe dell’università di Bologna ha fatto una scoperta estremamente interessante.
Riporto le stesse identiche parole prese dall’articolo: “ […] l’acquisizione di competenze da un lato e la consapevolezza delle proprie abilità dall’altro siano sono aspetti dissociabili della nostra esperienza […] ”
 
Capito bella gente?
 
Esatto! Vuol dire che certi circuiti neurali non necessariamente sono in relazione fra loro.
 
Cos’è un circuito neurale? In neuroscienza si chiamano circuiti o reti neurali, quei gruppi di neuroni che sono addetti ad una determinata azione o ancora più precisamente che sono atti allo svolgimento di un programma specifico. È un po’ come la GPU di un PC: è un circuito di transistor ( paragoniamo quindi il transistor di un PC ad un neurone ) deputati solo ed esclusivamente a mansioni di gestione della grafica.
 
Volete saperne di più? Ecco a voi il link di riferimento - Transistor come Neuroni 
 
Tutto ‘sto casino per dire che?
Ci sono situazioni in cui i circuiti dedicati alla consapevolezza delle proprie abilità e l’acquisizione di competenza, non sempre si “ parlano ”.
 
Ecco perché ci sono persone che non valorizzano le proprie capacità ( magari davvero ricercate ) e persone invece che sovrastimano ciò che sanno fare alzandosi sopra un piedistallo come non ci fosse un domani.
Mamma! Mi parte il cringe!
Davvero certe volte vedo persone incapaci proprio di considerarsi come valevoli e, devo dire la verità, non credevo che fosse ‘na cosa “ difficile ” da fare.
Questo articolo però dimostra il contrario. Vi dirò io stessa sovrastimavo o valutavo certe mie capacità… e nel tempo mi sono resa conto di come sia stato fondamentale studiare chi sono tramite la grafologia.
Esatto, guardandomi ogni giorno sempre più a fondo all’interno della mia grafia, ho potuto aprire una comunicazione con me stessa e addirittura di rendermi conto di chi sono, quali sono le mie vere abilità, e soprattutto dove puntare per fare successo.
 
Non ho mai avuto veramente paura del fallimento, e oggi so perché.
Non mi importa di cosa io debba affrontare, so dove sono i miei paletti e so dove devo andare per dimostrarmi ogni singolo giorno che cosa so fare e con chi mi devo relazionare.
Ritengo di avere ancora molto da imparare, ma ad oggi sono estremamente orgogliosa del mio operato e delle scelte che ho compiuto, potessi tornare indietro non cambierei una sola virgola di tutto ciò che ho fatto, perché l’ho sempre fatto con tutta me stessa.
 
Questa tastiera è carica, non mi costringete ad usarla :P
 
Grazie a Anna Tarazevich per l'immagine.
 
Sempre vostra, Iro Järvinen
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