Grafologia teorica e pratica

Non abbiate paura di soffrire! tutto il mondo soffre!

E io? Ho paura di soffrire.
Tanta. Ne ho tantissima.
Perché di sofferenza ce n’è sempre, per tutti i gusti. E non c’è pericolo di dimenticarsene.
Ma allora?
Nel tempo mi sono resa conto che non puoi sfuggire a questa maledizione terrestre. Ma… sì, esatto, c’è un ma.
 
Quando vivevo di angoscia e ansie, mi rendevo conto ogni giorno di più che volevo stare bene.
Credevo che ci sarebbe stato un momento della mia vita in cui tutto sarebbe potuto andare per il verso giusto e che, sopra ogni cosa, non avrei più sofferto in quel modo.
 
Dicevo bene, ma anche male.
Mi spiego peggio.
Quando non ti prendi la responsabilità del tuo modo di vivere, prima cominciano le ansie leggere e poi proseguono sempre più a fondo finché non ti rendi conto che… sei in angoscia e costanti attacchi di panico. 
Allora cosa fai: trovi un escamotage per evitarle, per pensare ad altro. Alla fin fine che ci puoi fare? È solo un compito di storia… lo farai più tardi.
Tardi arriva, e non appena ti stacchi dal passatempo che ti ha fatto dimenticare completamente la situazione ( vuoi che sia giocare, vuoi che sia la palestra… insomma potete buttarci dentro tutto quello che volete ), ti rendi conto che quel compito di storia è ancora là.
A quel punto hai due scelte: evitare di nuovo decidendo di bruciare la prima ora ( marinare la scuola ) oppure, prenderti la responsabilità e portare a termine il compito.
 
Di queste due vie, abbiamo la prima passiva la seconda attiva, e hanno entrambe un pregio un difetto; evitare la scuola è estremamente semplice, basta falsificare un ingresso e lasciare a sé stessi i libri per un futuro prossimo, con la promessa che il vostro cervello attiverà ancora più ansie quando sarà il momento che non potrete più evitare l’interrogazione; la seconda via è faticosa, richiede impegno ed energie ma una volta concluso il tutto non solo non avrete bisogno di falsificare nulla, ma addirittura non si presenterà più l’ansia da prestazione in quanto siete consapevoli di essere preparati.
 
In entrambi i casi si soffre e in entrambi i casi si ottiene una forma di benessere.
La differenza sostanziale è semplice: nel primo caso si subisce una sofferenza incontrollata che si farà sempre più grande ad ogni nostro evitare la responsabilità, nel secondo caso la sofferenza diviene un mezzo e la facciamo nostra, controllandola, al punto da essere sempre più semplice da gestire in quanto l’abitudine ad essa ci renderà sempre meno sensibili al dolore e sempre più premiati dai successi in arrivo.
 
Esatto. Soffrirai comunque. Non esiste una modalità di vita senza difficoltà e sofferenze. Solo che puoi subirle ogni giorno di più passando dall’ansia all’angoscia oppure essere sempre più abituato allo sforzo e addirittura venire premiato per le tue fatiche.
Il mondo fa schifo, ma ha di buono che è anche meritocratico. I tuoi sforzi fatti di responsabilità e presa di coscienza di premieranno molto di più di quanto qualsiasi ansia e angoscia possano fare.
 
Non importa chi tu sia o che cosa tu voglia fare: se userai il dolore come occasione di rinascita, sono certa ne sarai molto felice.
 
Ovviamente quando si è nel baratro dell’angoscia non ci si può aspettare che impegnandosi per qualche ora tutto svanisca; se hai impiegato anni per coltivare tutto quel dolore e quelle ansie, devi prima di tutto dimostrare a te stesso che sei pronto a cambiare. Ma lo devi fare costantemente, ogni giorno. E solo nel lungo termine potrai ottenere ciò che meriti. Se sei uno che getta la spugna… è solo quello che hai fatto fino ad oggi nelle cose piccole. Chissenefrega che nel molto non hai tenuto fede ai tuoi impegni: perché è nel poco che puoi fare la differenza.
Prova a pensarci. Non riesci nemmeno a deviare la direzione dei tuoi pensieri! Figurarsi compiere azioni attive su ampia scala come dirigere un’azienda o una famiglia.
Lascia perdere le dimostrazioni di grande valore. Quelle sono una trappola esattamente come lo è il gioco d’azzardo: chiedono poco e poi quando vinci, se fai i calcoli, hai comunque meno soldi di quanti ne avresti avuti se non avessi giocato.
 
Esatto: il gioco d’azzardo si basa sulle piccole somme costantemente conferite dai giocatori.
È così che va avanti la baracca, non con le pile di fiches dei grandi miliardari.

La sconfitta in numeri - qui ti spiego perchè il gioco d'azzardo è solo una enorme truffa. basta fare due calcoli, nulla di più.

Esatto. È con i tuoi 20  \ 30 euro al giorno che loro vivono.
Perché invece di regalare le tue preziose risorse per un sogno falso non le tieni per te e le valorizzi creando qualcosa di inimitabile e solo tuo?
Davvero puoi creare tutto quello che vuoi, ma l’unico modo che hai per farlo è prima di tutto parlare con te stesso, subire la tua frustrazione per non averti dato abbastanza retta quando era ora, e soprattutto fare un accordo: faticare per te stesso.
 
Sii egoista. Prenditi il tuo spazio e non mollare mai più la presa.
 
È come smettere di fumare. Lo fai una volta con la promessa di non ricominciare mai più.
 
All’inizio non ti fiderai, ti sentirai non in grado di farcela, ma a questo serve la fede: a credere in te stesso anche quando non riesci a vedere la strada. La fede funziona soprattutto verso noi stessi.
 
La fiducia parte, in questo caso, dalla fede.
Ad ogni conquista sarai sempre più deciso. Te ne basterà una sola per dire: “ l’ho fatto una volta, posso farlo ancora ” .
 
Grazie a Clifford Photos per l’immagine.
 
Sempre vostra, Iro Järvinen.
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