Grafologia teorica e pratica

La vita non cambia con un click, ma con un percorso

Quando un Pennino apre il blog, ha il sacrosanto diritto e dovere di trovare novità.
Vi dirò, dedico la massima attenzione ai contenuti che porto in questo blog, e sono sempre ben contenta di esprimere il mio punto di vista in modo libero e trasparente.
 
Il primo motivo per cui ho aperto questo sito è proprio per mettere in luce la mia finestra tutta personale, per darmi la possibilità di condividere idee e opinioni nell’immensità dell’internet.
 
Sono una grafologa, ma ritengo di essere molto di più. Magari i miei contenuti saranno anche triti e ritriti da mille altre piattaforme, ma sono certa che il modo in cui li espongo è solo mio.
 
Io direi di passare all’argomento del giorno :)
 
Da sempre i film raccontano storie di qualsivoglia natura, ma quelli che mi attiravano di più erano senza dubbio i film dove un protagonista che fa una vita anonima, poi viene colto da un imprevisto e tutta la sua vita cambia per sempre.
 
Davvero, io sono cresciuta vivendo una vita anonima e attendendo quell’imprevisto, quell’evento inaspettato che mi permettesse di cambiare quotidianità.
 
Un po’ come quando hai un migliaio di euro in conto, fai un lavoro precario e grattando la schedina speri di vincere una somma abbastanza alta da poterti permettere di fare la vita che hai sempre voluto, senza pensieri e senza problemi di sorta.
 
Purtroppo per Cenerentola non sarà proprio una vita diversa quella che farà con il principe, magari non laverà più i pavimenti con un vestito vecchio addosso, ma nei suoi confronti sarà sottomessa e remissiva, esattamente come lo era con la matrigna e le sorellastre.
 
Provate a pensarci: se avete sempre accettato ordini e non vi siete mai ribellati cercando di cambiare le cose intorno a voi, potrete mai sperare di fare una vita migliore semplicemente allontanando le solite persone che vi danno ordini? Io dico di no, perché al posto loro ci saranno altre persone che vi daranno ordini e voi reagirete come avrete sempre fatto.
 
Ho passato diversi anni della mia vita ad attendere che qualcuno mi valorizzasse... più aspettavo e più mi rendevo conto che non lo faceva nessuno. Magari anche lo facevano, ma impegnata com’ero a svalorizzarmi, non accoglievo quei gesti nei miei confronti e quindi per me tutti mi svalorizzavano. Ero cieca, vedevo solo quello di cui ero convinta nei miei riguardi, e volevo che fossero gli altri a fare la fatica di darmi il valore che meritavo... ahimè non funziona così.
 
La mente umana è selettiva ( https://www.lagrafologia.eu/site/dettaglio.php?id_noticia=11 ), questo significa che le informazioni che accogliamo sono direttamente collegate alle convinzioni che abbiamo. Quindi se pensiamo di essere delle persone di basso valore andremo a cercare, riconoscere e ascoltare persone ( anche nuove ) che confermeranno quella tesi. Questo poi ha una conseguenza ancora più grave: se attorno a noi si dovessero presentare individui che ci danno tanto valore, noi non solo non crederemmo alle loro parole, ma addirittura li allontaneremmo! In quanto non confermano la nostra idea.
 
Quando dicono che il cambiamento è una porta che si apre solo dall’interno, intendono specificare proprio il concetto per cui prima di fare una esperienza all’esterno, è necessario effettuarla a priori dentro la nostra testa. Finché saremo convinti di avere ragione ( qualsiasi ragione essa sia ) cercheremo in tutti i modi di raccogliere opinioni o dati a supporto di quella ragione. Non appena insinueremo il dubbio riguardo quella tesi improvvisamente ci balzeranno all’occhio una quantità di nuove informazioni che ci porteranno a rivedere o addirittura a modificare la nostra tesi.
Ma fintantoché non apriremo la mente ( https://www.lagrafologia.eu/site/dettaglio.php?id_noticia=17 ) la nostra tesi resterà immutata e attorno a noi gli eventi percepiti saranno sempre gli stessi.
 
Avere ragione o torto possono essere condizioni molto influenti nella nostra vita, a prescindere dall’avere realmente ragione o torto. La parte più difficile è proprio basarsi sul dato di fatto e non sulle opinioni.
 
Mamma mia che ginepraio! Riconoscere i dati di fatto dalle opinioni penso sia la più grande sfida mai lanciata all’essere umano.
 
La mente non vede altro che le ragioni che l’individuo si è costruito nella propria vita e l’unico modo per essere individui sani è proprio distinguere i dati di fatto dalle opinioni e ( soprattutto ) contestualizzare gli eventi ( https://www.lagrafologia.eu/site/dettaglio.php?id_noticia=7 ).
 
L’unico modo che abbiamo quindi per far entrare più informazioni nella nostra mente è proprio mettere in dubbio che il nostro ragionamento sia basato su dati oggettivi. Ricordatevi che il dato di fatto reale non ha emozioni né sentimenti men che meno giudizi di sorta: al sistema solare non importa che tu possa dire che la Terra è al centro perché ti piace di più, il sistema solare sarà sempre caratterizzato da una stella centrale e tutti i pianeti nelle loro orbite intorno a lei. Al vaiolo non importa che ti piaccia o meno la sua esistenza: te lo prenderai lo stesso se ci dovessi venire a contatto. Un indicatore che ci dice che siamo troppo chiusi di mente è proprio l’enorme disagio che ci provoca l’andare contro il proprio orgoglio e soprattutto ammettere i propri errori. Generalmente chi è troppo inorgoglito rifiuta in tutto e per tutto di aver sbagliato, anche davanti all’evidenza di un dato di fatto inequivocabile. Invece chi è abituato a ragionare razionalmente tipicamente non ha problemi a riconsiderare un suo ragionamento alla luce di nuove informazioni: perché questa persona è consapevole di essere limitata, di avere la mente selettiva, perché non giudica sé stesso un incapace se compie un errore, ma lo considera una cosa normale, anzi vitale per progredire e migliorare; infatti è estremamente facile perdere delle informazioni nella valutazione di una realtà oggettiva, proprio perché una persona razionale è consapevole che la propria mente tende a giudicare e soggettivare.
Cosa significa soggettivare? Non usiamo paroloni, soggettivare significa diverse cose, ma principalmente è il sentirsi coinvolti in prima persona in una situazione, quindi essere responsabili o vittime di una serie di eventi che ( potrebbe anche essere ) nella realtà dei fatti non ci coinvolge veramente. Attraverso la soggettivazione si tende a interpretare e rappresentare una realtà esteriore secondo un criterio soggettivo, secondo il proprio punto di vista, escludendo la possibilità che ci siano altri fattori in gioco che non riguardano la persona direttamente.
Facciamo un esempio.
 
Il professore quel giorno è particolarmente iracondo in quanto ha perso qualcosa di estremamente importante ( che ne so... un documento per concludere correttamente il rogito ) e quando si rivolge agli studenti usa toni decisi e non ha alcuna pazienza di giustificare i ragazzi in quanto giovani e rumorosi.
Per punire la solita baraonda il professore sbotta e decide di interrogare a caso.
Gli studenti coinvolti la prendono sul personale: pensano che il professore ce l’abbia con loro e li abbia puniti ingiustamente.
La realtà è che di solito il professore è sempre molto permissivo nei riguardi degli studenti, ma quel giorno essendo particolarmente stressato non è stato in grado di esprimere il solito atteggiamento.
Gli studenti non sono consapevoli del fatto che il professore ha altri problemi per la testa, e che l’azione drastica di interrogarli a sorpresa aveva l’unico scopo di far abbassare i toni troppo alti dei ragazzi.
Il pensiero si è ridotto alla percezione di vittimismo quando la realtà è ben più complessa e articolata, con fattori esterni che hanno comportato una diversa situazione rispetto al solito.
 
A questo punto mi viene da dire: e quindi?
E quindi fra le mille cose importanti della vita, impariamo a considerare come una convinzione inamovibile possa essere davvero pericolosa, ricordate che ad ogni azione corrisponde una reazione. Quindi se farete azioni forti avrete reazioni altrettanto forti.
 
Il pendolo delle azioni ci farebbe pensare che tanto più è eclatante ed evidente una azione o un evento, tanto più sarà un segnale positivo. Grattare la schedina sperando in un milione di euro, magari potrebbe anche essere una cosa utile, ma se una persona è sempre stata abituata a gestire in modo errato i soldi quando erano pochi, farà esattamente la stessa cosa con grandi somme, portandolo in poco tempo a sprecare completamente la somma vinta e ritornando alla condizione di partenza.
 
Il vero cambiamento accade con l’introduzione nel proprio quotidiano di piccolissime azioni costanti. Il nostro pendolo delle azioni \ reazioni a quel punto inizierà a ridurre lentamente le oscillazioni di grandi dimensioni determinando non solo un progressivo addolcimento delle reazioni da parte degli altri, ma addirittura la possibilità di avere dentro di noi meno emozioni violente e comportamenti estremi.
 
Se volete una vita diversa, dovete introdurre voi stessi delle diversità nella vostra vita, in quanto anche se dovessero presentarsi delle novità estremamente positive, con un modo di pensare chiuso e soggettivo, quelle occasioni divengono semplicemente un evento come un altro che attraversa il finestrino del nostro vagone in corsa... una corsa verso dove non si sa, ma non certo verso il benessere.
 
Fare un passo indietro. Mettere in dubbio sé stessi è qualcosa di estremamente difficile, impegnativo e laborioso, richiede per questo costanza e ( più di ogni altra cosa al mondo ) la presenza di una guida che accompagni l’individuo ad un nuovo modo di pensare, un nuovo modo di vedere le cose.
 
In conclusione: se volete essere felici, fate piccole cose che vi rendono felici e frequentate persone che sono felici. All’inizio la cosa vi farà male, tanto male! Perché non avrete più ragione, ma potrete finalmente essere liberi di avere ciò che volete. Se invece volete avere ragione, eliminate i dubbi e frequentate persone che vi danno ragione, ma ricordatevi: chi non si mette mai in dubbio, ha una grandissima fetta di possibilità di sentirsi di avere ragione, e una piccolissima fetta di possibilità che questo lo renda veramente felice.
 
Let’s take a moment together to review everything with a little summary:
    1. Cosa ho visto nei film;
    2. Cenerentola e il principe;
    3. Sii tu il primo a darti quello che vorresti ricevere;
    4. Accogliamo le informazioni che sostengono le nostre convinzioni, giuste o sbagliate che siano;
    5. Perché è importante distinguere dato di fatto dall’opinione;
    6. Soggettivare, perché succede?
    7. L’esempio del professore e dell’interrogazione;
    8. Il pendolo azione \ reazione;
    9. Se volete una vita diversa, dovete introdurre voi stessi delle diversità nella vostra vita;
    10. In conclusione.
 
Carissimi Pennini :) vi ringrazio per la vostra attenzione e spero che vi sia stato tutto chiaro. Noi ci vediamo la prossima settimana con i prossimi articoli :P
 
Un abbraccio :) la vostra Iro Järvinen
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