Grafologia teorica e pratica

La vita cambia anche chi non vuole cambiare

La mia natura è sempre stata quella di gettarmi nella novità, nei tentativi, nelle conoscenze e nel mettersi in mostra. Diciamolo: ho sprecato un sacco di tempo e risorse dietro questo modo di fare, e non ne faccio un vanto, ma in realtà quello non era uno spreco fine a se stesso, era ( per così dire ) un rischio fisiologico del mio comportamento, che nel tempo non solo mi ha dato la possibilità di mettere piede all’interno dei progetti che ad oggi seguo quotidianamente, ma addirittura sono stati la base per dare a tutti un messaggio chiaro: chi non risica non rosica.
 
Quando qualcuno fa mente locale su questo detto, certamente pensa che rischiare una o due volte basti per rosicare. Niente di più falso.
Rosicare alle volte arriva talmente tanto dopo una serie terribile di risicamenti, che le persone abbandonano il campo. È forse sbagliato? Assolutamente no!
Se tutto fosse veloce, disponibile e poco rischioso non importerebbe a nessuno del suo valore.
Invece più è arduo il percorso, più dimostra quanto la persona provi comunque un grande piacere nel perseguire quella via, nonostante non arrivi tanto presto il successo.
Il fatto di ottenere dei risultati nel lungo termine è senza dubbio un gran fattore di scrematura, è nel lungo termine che si vede chi persevera e chi abbandona.
È fondamentale questa cosa, ci permette di riconoscere se la strada che abbiamo preso, risulta proprio la strada che fa per noi. Se fosse tutto facile, se fosse tutto veloce non proveremmo alcun desiderio reale.
Il desiderio reale si dimostra nel buio della nostra vita, è un po’ come il cielo stellato, lo potrete vedere, conoscere e usare a vostro vantaggio solo al tramonto del sole, e cioè quando non avrete più vita facile.
Lo so che fa schifo. Lo so che questo mondo è fatto di sudore e fatica. Lo so che la fantasia è un luogo bellissimo presso cui rifugiarsi, e spesse volte è anche giusto rifugiarsi là per un po’. Purtroppo però quando è ora, è necessario indossare il soprabito, aprire le porte verso l’interno e uscire allo scoperto.
Se non vi mostrate fuori dal vostro mondo, rischierete di rimanere infagottati nel tiepido calore falso di una vita fatta di paure e remore.
Ve lo dico per esperienza: fa male. E per lungo tempo fa davvero tanto male alzarsi da quel letto sempre alla stessa ora e impegnarsi a non seguire il proprio flusso di ansie e angosce. Ma poi lo giuro, avrete tutto ciò che meritate dalla vita.
La vita sa essere estremamente meritocratica, specialmente qui in occidente, dove abbiamo la libertà di fare ciò che più ci aggrada, cosa per cui nel passato persone come noi hanno pagato con la loro vita per permetterci di avere un lavoro regolamentato da leggi sulla sicurezza, ferie, malattia, riscaldamento a pellet, tv, internet, cellulari e vaccini gratuiti.
Il mondo avrà sempre la sua bella fetta di marciume, questo posso garantirlo, ma posso garantire anche che non è tutto così.
C’è un mondo là fuori, ed è tutto vero e vostro.
È giusto che valutiate il rischio e l’obiettivo che volete perseguire. Ed è giusto anche non rischiare 30 000 euro in borsa se non avete mai studiato che cosa sia il mercato azionario. È giusto fare le cose per gradi: piccoli rischi e piccoli premi.
 
Date un enorme valore anche solo a piccoli gesti quotidiani, piuttosto di lasciare la tazzina del caffè della colazione sopra al tavolo prima di andare al lavoro, riponetela nella lavastoviglie; parcheggiate qualche posto auto più lontano rispetto all’entrata del posto di lavoro, camminare fa bene; piuttosto di un cappuccino e brioche prendete una mela o una spremuta insieme al cornetto.
Potrei andare avanti con decine e decine di piccoli esempi, avete solo l’imbarazzo della scelta.
 
Prendere in mano la propria vita senza lasciarsela scivolare via dalle mani nella passività del quotidiano sempre ripetitivo è difficilissimo, specialmente se fare questa routine da tanti anni.
L’importante è aspettarsi piccole cose dall’oggi al domani, che poi nel lungo termine daranno i loro frutti in maniere che nemmeno immaginate. La vita è un ribollire costante di relazioni che tirano e mollano fra loro in modo completamente incontrollato e imprevedibile: non saprete mai cosa aspettarvi domani. Se pensate che domani sarà uguale a ieri, è solo perché non vedete da lontano l’immensità ineguale di tutti quegli eventi che vi circondano senza che nemmeno ve ne accorgiate.
 
L’unica cosa sicura di questo mondo è che esso sarà sempre irreversibilmente diverso dal giorno precedente, e non importa a che cosa vi aggrapperete con tutte le forze, non c’è cintura di sicurezza che vi salverà dai cambiamenti, specialmente nella globalizzazione che ci sta travolgendo ogni giorno sempre di più.
 
Non temete: non siete soli, ci sono anche io qui con voi ad apprendere come cambiare insieme alla vita senza farmi cambiare da lei.
 
Una volta ho detto che la fede e la fiducia sono due cose distinte ( la mia fede e il mio dio - https://www.lagrafologia.eu/site/dettaglio.php?id_noticia=55 ) e diciamo che però servono entrambe nella vita.
 
La fiducia si costruisce un pezzo alla volta sui dati di fatto.
La fede è il credere fermamente in qualcosa o qualcuno anche se non abbiamo la minima prova che questo sarà vero.
 
Oggi vi chiedo di avere fede nella meritocrazia di questo mondo. Magari non avete ( o credete di non avere ) alcuna prova che la vostra vita potrebbe cambiare prima o poi… ecco oggi vi chiedo di fare uno sforzo e di avere fede che possa accadere se voi, in cambio, attuerete un percorso di cambiamento ( la vita non cambia con un click, ma con un percorso  )
 
Avere fede in parole come le mie ( e quelle di chiunque abbia mai attuato un costante e inesorabile cambiamento con piccole azioni quotidiane sempre più profonde ) è l’unico modo di andare fuori da un contesto strutturato che continua a dimostrarvi che non avete scampo dalla vostra routine.
 
Cambiare è difficile ( Il cambiamento ) non lo nego. Ma o lo farete voi di vostra spontanea volontà, oppure sarà la vita a costringervi,
a voi la scelta.
 
Grazie a Fröken Fokus per l'immagine

Iro Järvinen
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