Grafologia teorica e pratica

Stare bene - Prima parte

Ditemi la verità Pennini: sono solo io a farmi tutte queste domande oppure anche voi le pensate? Non dico sempre… magari ecco un paio di volte a settimana, perché davvero io non faccio altro che aprire nuove cartelle nella mia mente per catalogare continuamente novità e un sacco di casini di varia natura.
 
Mi sono sempre posta un grande obiettivo nella vita: stare bene. Ma per stare bene ho fatto tanti di quei percorsi, più o meno duraturi, che mi hanno portata qui oggi a dirmi: ma come faccio a gestire tutte queste informazioni?! Sono tantissime e organizzate secondo un casino di variabili e costanti tute diverse!
Io ci provo anche a incasellarle… ma sono sempre là che mi chiedo: giusto o sbagliato? Sensato e conservatore oppure insensato e pionieristico? Certo non sta a me risolvere i problemi del mondo, ma mi piace un sacco diffondere ciò che penso in quanto provo un enorme gratificazione ad essere inclusiva e far star bene le persone; se io sto bene, anche gli altri intorno a me stanno bene. Adoro risolvere problemi e collezionare le soluzioni ad ognuno di essi come trofei di battaglia, ma soprattutto diffonderli. Attraverso la grafologia ho potuto sviluppare il mio potenziale e mettermi in contatto con le persone allo scopo di renderle partecipi della mia modalità di affrontare la vita.
 
Ne sono successe davvero tante nella mia vita, e ho imparato a mio spese che il mio segreto per una vita “senza problemi” non è tanto non averne, quanto essere consapevoli che tutto cambia e che cambiare con gli eventi sia di vitale importanza; ovvio che risulterà sempre più difficile seguire i tempi nel corso dell’avanzare della mia età, ma voglio il più possibile sapere dove cercare le soluzioni di cui ho e avrò bisogno per essere pronta ad affrontare le situazioni in arrivo. Non è importante sapere tutto, ma sapere dove andare a cercare: questo ad esempio è un mio modo di vedere una persona saggia e forte.
 
Adesso giochiamo un po’ e vi faccio un’analogia per affrontare meglio il discorso di come caratterizzo le situazioni. 
Siete in grado di immaginare una moneta con una sola faccia?
Allo stesso modo non esistono situazioni solo positive o solo negative, le situazioni hanno sempre due facce. C’è sempre un continuum da rispettare: caldo – freddo, alto – basso, forte – debole, ricco – povero e potrei andare avanti in eterno. ( https://www.lagrafologia.eu/site/dettaglio.php?id_noticia=21 )
 
Il lavoro della mente è sempre fondato sul riportare l’omeostasi \ equilibrio nei pensieri, applicando determinati comportamenti orientati a provocare piacere e \ o far provare il meno dolore possibile, inoltre le soluzioni che vengono applicate per provare il massimo piacere o il minimo dolore, verranno riproposte in situazioni analoghe che ne necessitano, comportando che le soluzioni scelte verrà applicata sempre più efficacemente diventando nel lungo termine processi abitudinari.
 
Provate a pensarci, quando vi ritrovate in una situazione che si ripete e che si considera solo negativamente, non smetterà di ronzarvi in testa finché non la bilancerete, essenzialmente in uno dei seguenti modi: una azione passiva e semplice che non risolve il problema evitandolo ed uno di non immediato piacere che nel lungo termine porterà ad una costruttiva e fruttuosa raccolta di risultati.
 
Tutti e due porteranno con sé un dispendio di energie, solo che nel primo caso si cercherà di provare il meno dolore possibile e al ripresentarsi del problema lo delegheremo sempre ad altri ( una soluzione tampone a breve termine ), e uno più lento che donerà piacere solo nel lungo termine e che risolverà definitivamente il problema in quanto saremo autonomi nel gestirlo, ma che non potrà essere esente da impegno e sforzi, perciò avremo sofferenza e difficoltà consapevoli nell’affrontarlo prima di ottenere il piacere che meriteremmo e vorremmo. 
 
Nel primo caso vi deresponsabilizzerete della situazione, scaricando la ricerca di una soluzione su di un entità esterna che riterrete deputata a doversi occupare del vostro problema, autorizzandovi anche ad arrabbiarvi con lui \ lei \ loro se le cosa non viene eseguita come da aspettativa imposta; ciò porterà a considerare sempre gli errori altrui come autorizzazioni a imporre il proprio giudizio, questo vi darà un piacere un po’ controverso, in quanto vi sentirete in ragione, ma allo stesso tempo proverete un grande disagio in quanto quel problema vi si ripresenterà continuamente e per quanto lo delegherete, rimarrete sempre legati al fatto di dovervi far aiutare da altri nel risolverlo. Senza contare che questo tipo di atteggiamento porta a farvi subire lo stesso destino difronte a persone che vi delegano i loro problemi, creandosi così un circolo vizioso difficile da stroncare, specialmente se da molto tempo perpetrate queste azioni. 
 
Nel secondo caso ci si rende conto della propria necessità irrisolta e ci si adopera per sforzarsi ad imparare nuovi modi per affrontare il problema in arrivo, ci saranno così problemi vecchi di cui sapete già il metodo corretto di risoluzione e problemi nuovi che ( grazie al trascorso che dimostra che voi siete in grado di impegnarvi ad essere di mente aperta e inserire novità dentro di voi https://www.lagrafologia.eu/site/dettaglio.php?id_noticia=17 ) avrete il coraggio di affrontare e, in caso, chiedere aiuto al riguardo ( https://www.lagrafologia.eu/site/dettaglio.php?id_noticia=22 ) senza pretendere di capire subito o di far capire subito le cose ( https://www.lagrafologia.eu/site/dettaglio.php?id_noticia=23 )
 
Ma quindi dobbiamo fare tutto noi e non delegare mai nulla, quindi non dovremmo mai farci aiutare da chi ne sa più di noi?
Pennini, è relativo. Se siamo dei dentisti e deleghiamo la nostra difesa in tribunale ad un avvocato, non è certo grave… non possiamo essere laureati in 10 materie diverse, la vita è una; ma se siamo delle persone tristi della nostra vita non possiamo delegare ad altri la nostra realizzazione e la nostra felicità, quella la possiamo fare solo noi ed è inutile arrabbiarci se nessuno ci sostituisce in questo compito prettamente personale, tuttavia è sempre possibile chiedere un aiuto od una guida per il nostro cammino.
Il primo grande passo per risolvere la situazione è senza dubbio il riconoscerla come tale e questo è possibile attraverso la grafologia, mentre per risolverla ( compiere il secondo passo ) è necessario il supporto di uno specialista.
 
La mente bilancia i due estremi di qualsiasi continuum: nel primo caso in modo inconsapevole a causa della mancanza di fiducia in noi stessi ( si allontana il dolore rimandando l’inevitabile e si ottimizza per scaricare le proprie responsabilità su altri, in quanto non ci si sente in grado di affrontare il problema ) nel secondo caso in modo consapevole e fiducioso ( si affronta per micro obiettivi il problema apprendendo e faticando con la consapevolezza che, o con le proprie capacità o con l’aiuto di qualcuno, noi saremo in grado un giorno di essere autonomi nelle nostre necessità personali ).
 
Tutto ciò quindi si basa su vari aspetti, fra cui la mancanza di fiducia nelle proprie capacità, ma anche in quelle altrui, in quanto se non viene rispettata una aspettativa, è possibile una reazione piuttosto sgradevole.
Quello dell’autostima è davvero un problema sociale di grande rilevanza. Crea disagi su larga scala perché le persone sfiduciate tendono ad avere la mente più chiusa e a diventare meno disponibili nei confronti di chi le circonda.
 
In conclusione: essere attivi o passivi è normale nelle situazioni, non possiamo essere pronti a tutto, è importante farsi aiutare dagli altri in ciò che non siamo in grado di occuparci personalmente, siamo pure sempre persone con dei limiti, è normale la collaborazione. Ma state attenti che cosa affidate a chi. Alle volte trasmettiamo un nostro compito in modo inconsapevole ad altri e ci sentiamo offesi se quella persona non è in grado di soddisfarci. Ma sappiamo cosa vogliamo? Chiedetevi cosa vi rendere felici davvero… e rifletteteci su se lo state facendo voi oppure no.
Il discorso si sta facendo lungo e complesso, perciò concludo qui il primo passaggio dell’articolo e vi saluto, speranzosa di rivedervi nella prossima puntata :)
 
First summary of the Article:
 
    1. Ho studiato grafologia per organizzare meglio la mia visione del mondo… perché è davvero complessa e lo sarà sempre di più;
    2. Sapere tutto o solo sapere dove andare a cercare?
    3. Le situazioni sono sempre medaglie a due facce;
    4. C’è chi sceglie di essere passivo e rimandare e chi sceglie di essere attivo e agire;
    5. Cosa succede se rimandate;
    6. E se vi attivate?
    7. Autostima e mancanza di fiducia;
    8. In conclusione ( prima parte ).
 
 
Un dolce saluto Pennini! A presto :) 

La vostra Iro Järvinen
...